Ischia.. «Ti assumiamo come lavapiatti: 2 € l’ora per 10 ore al giorno»
“Ho bisogno di lavorare per vivere ma non posso morire per il lavoro”.
Abbiamo intervistato Ugo (nome di fantasia) che l’altro ieri ha fatto un colloquio di lavoro presso una nota struttura isolana come lavapiatti.
Ugo, ci racconti cosa è successo?
“Tre giorni fa ho risposto ad un annuncio di lavoro di una struttura isolana che cercava un lavapiatti. Dopo aver preso un appuntamento, mi sono recato sul luogo per parlare con il titolare”.
Com’è andata?
“Il proprietario mi ha detto le mansioni che avrei dovuto svolgere cioè 10 ore al giorno in due turni per fare il lavapiatti, tenere pulita la cucina e servire ai tavoli se necessario”.
Avete parlato di compensi e/o assunzioni?
“Si ne abbiamo parlato ma ti confesso che non credevo alle mie orecchie”.
In che senso?
“Mi ha riferito che la mia paga sarebbe stata di 2€ l’ora escluso le mance. Che mi avrebbe assicurato come part-time con contratto a 1200€”.
Non ho capito…
“La paga reale sarebbe stata di 600€ mensili anche se sulla busta paga sarebbero risultati 1200€.
Mi sono sentito male, ho bisogno di lavorare per vivere e non morire di lavoro. Ovviamente ho rifiutato e il titolare non ha battuto ciglio. Ho salutato e me ne sono andato”.
Questa è una delle tante storie di sfruttamento dei lavoratori sull’isola d’Ischia e non solo, ovviamente non tutti agiscono così ma gran parte si. È inutile raccontarvi la faccia di “Ugo” dopo il nostro colloquio, un uomo spezzato nell’animo, tradito da una società che non guarda in faccia a nessuno, dove l’unico intento dei datori di lavoro è fare più soldi durante la stagione estiva anche a discapito dei lavoratori.
È spiacevole che gli imprenditori isolani lanciano anatemi contro il reddito di cittadinanza che ha tolto la forza lavoro.
Se pagassero stipendi onorevoli secondo gli standard e i contrarti nazionali, se riconoscessero ai lavoratori il giorno libero (che spetta per diritto) e non trattenessero parte dello stipendio e, soprattutto, assicurassero con un unico contratto tutta la stagione, probabilmente non saremmo costretti a subire scene come queste.
Non fare assunzioni mese per mese con la presumibile complicità dei sindacati sarebbe etico e opportuno .
La verità forse brucia? Probabilmente si, brucia, e non poco.
I lavoratori devono essere rispettati oltre a ricordare che i dipendenti sono risorse dell’azienda e non schiavi.