Si è tenuto presso il Liceo Statale Giorgio Buchner d’Ischia un interessante convegno, tenuto dal Dottor e Ricercatore archeologico Michele Stefanile, che ha spiegato ai più giovani il lavoro preziosissimo di valorizzazione e monitoraggio del patrimonio culturale sommerso (e non). Dalle prime esperienze degli anni ’80 del Professor Giuseppe Camodeca con la fotografia aerea dei siti sommersi, agli ultimi strumenti tecnologici.
Dalle foto aeree di droni ad alta risoluzione, a quelli subacquei (ROV). Essi consentono non solo di fotografare, ma di ricostruire, per quanto possibile, un sito archeologico con margine di errore quasi irrisorio. Dalla Pozzuoli antica, alla Baia sommersa, un mondo da esplorare che necessita di studio approfondito e continuo. Dalla mappatura di grandi granai romani dove perveniva grano dall’Egitto su navi che spesso viaggiavano insieme, al commercio interno e agli atti di compravendita, ai rapporti commerciali con i vari popoli del mediterraneo. Si avvicendano commercianti, affaristi, subalterni e altri addetti ai lavori. “Strabone ci dice che, nel I sec. d.C. da Capo Miseno a Punta Campanella in Sorrento, sembrava un’unica città, tanto era densa di insediamenti”. Dagli effetti del bradisismo, al ritrovamento di colonne intere sotto la superficie marina. Tutte tessere di un puzzle che ha lo scopo di ricostruire una memoria plurimillenaria, attraverso un lavoro certosino e scientifico. Alle nuove leve l’oneroso compito di preservare e promuovere un patrimonio vasto e, in parte, sconosciuto.