COME SI VESTIVANO I PITHECUSANI?

COME SI VESTIVANO I PITHECUSANI?

Per il gusto di essere più liberi durante le ore di lavoro, i pithecusani portavano poco più di un perizoma, legato a vita e lungo fino a metà gamba; fuori dalle occupazioni, al di sopra della tunica, indossavano un chitone annodato sulla spalla o sul petto a mezzo di una fibula ad arco serpeggiante: un abbigliamento che si intonava bene con i capelli fluenti e i corpi muscolosi, e s’addiceva altrettanto bene ai vecchi e ai signori. Gli uomini amavano altresì portare gioielli, come le donne, in quanto i generi di lusso che affluivano dai vari paesi concorrevano a far ulteriormente risaltare la ricchezza dei proprietari e dei mercanti.

Questo racconto, mi porta alla mente al mito dei cercopi, ladri e traditori, portati a testa in giù da Eracle. Quest’ultimo era un melampigo, cioè un “uomo dal sedere nero”, in quanto abbigliato con pelle animale che gli lasciava in bella mostra il sedere. (Su questo mito greco al quale si ricollega una delle ipotesi etimologiche di Pithecusa, ci torneremo).

Il profilo delle donne pithecusane, emergeva soprattutto nei tradizionali accorgimenti della loro innata vaghezza. Quando, deposta la tenuta casalinga, raccoglievano la avvenenza del corpo tra le abbondanti e pieghettate vesti, annodate sulle spalle con una o più fibule di bronzo ad arco. E, quando modellavano le acconciature delle lunghe chiome, mirate nel fondo cupo di metallici specchi a guisa di dischi, oppure le dispiegavano mollemente con l’azione dei pettini ricavati da ossa di bovini; quando anelli fermatreccia a spirale d’argento o di bronzo placcato e argento ingemmavano le chiome; quando si ornava il collo di pendaglietti a globo o a ghianda di sottilissima lamina d’argento; quando il balenio di anelli plurispirali d’argento e armille, e coppie di larghi bracciali in lamina ondulata d’argento, pendenti dai polsi, rendevano infinitamente affascinante l’originale bellezza ellenica.

Fonte: Ischia, archeologia e storia. Don Pietro Monti, pp. 85 e seguenti.

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Ivano Di Meglio

Ivano Di Meglio

Eterno studente, scavo nei meandri del passato per trovare l'identità collettiva che porti al traguardo della consapevolezza. Mi occupo di cognomazione, Medioevo e usi locali. Cerco instancabilmente atti, prove e quant'altro mi consenta di ricostruire spaccati di vita lontana e vicina.