ISCHIA INGOLFATA DAL TRAFFICO VEICOLARE
Con l’approssimarsi della stagione estiva l’isola d’Ischia deve categoricamente e drasticamente diminuire il numero di mezzi in circolazione. In questi giorni mi sono reso conto di com’è cambiata la percorrenza sulle nostre strade, da Forio ad Ischia Ponte c’ho messo 50 minuti, tra auto che circolano a 30 chilometri orari e bus turistici che prelevano clienti anche sulle fermate di linea, guidare sull’isola diventa sempre più una impresa ardua.
La cronaca dei giorni scorsi parla di un casertano fermato e denunciato perché ubriaco alla guida della propria auto residente per l’appunto a Caserta. Come ha fatto ad imbarcare la macchina se vige un divieto di sbarco per tutte le auto residenti in Campania?
Questa domanda la rivolgo agli organi competenti, com’è possibile? D’altra parte le compagnie di navigazione devono battere cassa per “sopravvivere” nonostante percepiscano contributi regionali, a volte a pensar male ci si azzecca.
Abbiamo una media di quattro macchine e tre motorini a famiglia senza contare i mezzi da lavoro, noleggi, turisti campani ma residenti sull’isola, mezzi pubblici, taxi e mezzi di soccorso, un esercito su gomma che ingolfa questo scoglio. Poi a questi si aggiungono le auto dei turisti non della Campania, quale turismo possiamo offrire se siamo esattamente come una città e senza parcheggi?
Le targhe alterne potrebbero essere la più semplice delle soluzioni ma ingiusta per il comparto lavorativo, certamente così non si può andare avanti.