Il giorno 1 dicembre 2023 alle ore 16.00 i pompieri entravano
nell’appartamento dove dimorava Mattia con la mamma e la nonna, sfondando con
fragore la porta di ingresso, danneggiandola visibilmente e con l’uso della
forza strappavano letteralmente dalle braccia della madre il bambino che urlava
e gridava che voleva restare con la madre.
Non c’erano i
presupposti per strappare con violenza un bambino alla mamma!
Il Tribunale di
Napoli già con Decreto del 5 maggio 2023 aveva sospeso la responsabilità genitoriale
della mamma di Mattia e, con Decreto del 15 settembre 2023 disponeva il
collocamento di Mattia in casa famiglia con incontri protetti con la madre.
Entrambi i
provvedimenti sono stati assunti:
A. Prima della
fase istruttoria: senza cioè avere
ascoltato i testimoni e i professionisti che avevano in cura il minore,
tanto è vero che la prima udienza istruttoria si è tenuta il giorno 27 giugno
2024, nonostante le reiterate richieste della difesa della madre di sentire i
testi prima di assumere decisioni così invasive e traumatizzanti per la vita
del minore.
Violando apertamente quanto stabilito
dalla Cassazione che
in una nota ordinanza specifica: Il Giudice di merito è tenuto ad accertare la
veridicità del fatto dei suddetti comportamenti utilizzando i comuni mezzi di
prova tipici e specifici della materia incluse le presunzioni e a motivare
adeguatamente. (Cass. Civ. Ord. 13217/2021)
B. In presenza di allegazioni di violenza che
comprendevano:
• i racconti di
Mattia: Mattia aveva riferito al personale dell’ospedale Rizzoli (il 23/8/2019),
alla CTU, al neurologo, alla sua psicoterapeuta, alla zia materna, alla nonna
materna e alla madre, di molestie ad opera del padre e che giustificavano il
rifiuto.
• malessere del
minore coerente con quanto riferito dal bambino
• la presenza di
segni clinici coerenti con quanto dichiarato dal minore
Tali elementi
avrebbero dovuto imporre ai giudici prudenza nell’allontanare dal genitore
protettivo il figlio, svolgere un’ampia istruttoria per considerare la
fondatezza delle allegazioni di violenza (art. 473 bis n. 40-46 c.p.c.) e
quindi porre in essere provvedimenti di protezione di Mattia.
C. Con parere
contrario della psicoterapeuta di Mattia, che ha seguito il minore per anni, ha
scritto in una sua relazione, agli atti, che l’allontanamento dalla figura
materna avrebbe rappresentato per il bambino un trauma, ma i giudici non hanno
voluto ascoltare in udienza la dott.ssa, né hanno preso in considerazione il
suo parere scritto.
D. Con indicazioni
contrarie della CTU: la Consulente Tecnico del Giudice, pur avendo riscontrato
delle criticità, aveva ritenuto di confermare, nelle conclusioni del suo
elaborato, il collocamento del minore presso la madre.
E. Contro quanto
stabilito espressamente dalla Corte di Cassazione: come richiamato più volte
negli atti difensivi la Corte di Cassazione, in merito agli allontanamenti
coattivi e con l’uso della forza, ha scritto: l’esecuzione coattiva del decreto
della corte d’appello (…) consistente nell’uso di una certa forza fisica
diretta a sottrarre il minore dal luogo ove risiede con la madre, per
collocarlo in una casa famiglia (…) non appare misura conforme ai principi
dello Stato di diritto in quanto (…) potrebbe cagionare rilevanti e
imprevedibili traumi per le modalità autoritative che il minore non può
introiettare, ponendo seri problemi (…) in ordine alla sua compatibilità con la
tutela della dignità della persona (…) (Cass. Civ. I sez. 9691/2022)
F. Contro il
parere dello stesso Tribunale di Napoli: il quale solo quattro mesi prima, nel
provvedimento del 5 maggio 2023, scriveva che era necessario mantenere il
collocamento presso la madre in quanto – a parere del Collegio – una cesura
netta del loro rapporto con il contesto di vita materno nell’attualità,
infatti, sarebbe solo inutilmente punitivo per Mattia già così provato (Decreto
5 maggio 2023 pag.7).
G. Secondo
finalità manifestamente illogiche: Il collocamento in casa famiglia è stato
sostanzialmente disposto per ripristinare il “diritto alla bigenitorialità” ma,
pure ammesso, per assurdo, che tale principio possa giustificare la violenza, i
traumi inflitti al minore, come si può sostenere il fatto che, proprio in forza
del principio della bigenitorialità, si sia sottratto un genitore (la madre) al
figlio? E in forza di quale logica tale privazione si protrae oramai da mesi
senza che sia anche solo ipotizzato un percorso di rientro a casa?
H. Attraverso la
demonizzazione della madre: la figura materna è stata accusata di non
collaborare negli incontri protetti che si svolgevano, in un primo momento con
il padre e in un secondo momento con le zie paterne; questa sola circostanza è
stata sufficiente per giustificare la sottrazione con violenza della figura
materna.
Ogni malumore,
rivendicazione, legittima protesta o critica di una madre che non si sentiva e
non si sente tutelata dalle istituzioni è stata drammatizzata e tradotta alla
stregua di comportamenti degni di gravi sanzioni e limitazioni.
La privazione e
l’umiliazione della figura materna.
Da quando è stato
portato in casa famiglia Mattia ha potuto vedere la madre solo una volta la
settimana con incontri protetti.
Gli incontri
durano solo un’ora e prevedono la presenza/sorveglianza addirittura di tre e a
volte quattro persone che controllano quanto la madre e il figlio si dicono.
Non di rado gli
operatori correggono o rimproverano la madre davanti al figlio, fino ad
interrompere gli incontri. Martedì 18 giugno 2024 l’Assistente Sociale ha
autoritativamente interrotto l’incontro, che era appena iniziato, perchè la
madre aveva scattato delle fotografie al figlio.
La madre di Mattia
ha protestato e chiesto di poter continuare a stare con suo figlio e
l’Assistente Sociale ha chiamato i vigili urbani che sono intervenuti (in
divisa) rinnovando il trauma al bambino dell’intervento della forza pubblica.
Dal 18 giugno gli incontri tra madre e figlio sono stati sospesi e la PM in
ultima udienza ha richiesto che vengano addirittura azzerati tutti i contatti
tra madre e figlio.
La madre può
effettuare con Mattia tre chiamate alla settimana che vengono ascoltate e
monitorate da un operatore.
La madre di Mattia
viene trattata alla stregua di una pericolosa criminale con punizioni,
controlli, privazione della dignità e dei più elementari diritti di donna e di
madre, che non conoscono eguali nella storia italiana.
Anche le madri che
hanno commesso veri e gravi delitti hanno maggiori libertà di cura e di visita
con la loro prole rispetto a quelli della madre di Mattia, rea di non essere
stata collaborativa con i Servizi Sociali nel favorire la bigenitorialità (!).
A tali circostanze
si aggiunge il fatto che, secondo la madre, Mattia vive in uno stato di angoscia
e paura, soffre le mortificazioni che la madre subisce negli incontri e nelle
telefonate, i controlli pervasivi, la privazione dell’affetto più caro e
basilare (quello materno) la mancanza di senso e spiegazione per quello che gli
è successo e si sta chiudendo emotivamente, mostra regressione nel linguaggio e
nel comportamento, astenia, stanchezza e problemi di concentrazione.
Va infine
ricordato che Mattia soffre di una insufficienza genetica congenita che può
dare luogo ad infiammazioni e crisi acute in stato di stress e che neppure tale
circostanza ha indotto le istituzioni ad evitare i traumi e le privazioni
inflitte nel nome della bigenitorialità.
Per quanto detto,
chiediamo a gran voce:
– che le
istituzioni si adoperino per far rispettare i diritti del minore facendo
RIENTRARE MATTIA IMMEDIATAMENTE A CASA SUA
– che i
professionisti che si occupano del caso vengano sospesi dal caso, in attesa di
indagini.
– che vengano
indagati i professionisti e le istituzioni che si sono occupate del caso.
– che questa
violenza istituzionale cessi subito sia per Mattia che per tutte le vittime che
ci sono in Italia.
LINK PER
LE FIRME
https://www.change.org/p/firmiamo-per-far-tornare-mattia-a-casa-dalla-sua-amata-mamma?recruiter=1205880246&recruited_by_id=134667b0-b99c-11eb-b827-91a40a9d664a&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_petition&utm_term=share_petition&utm_medium=facebook&utm_content=fht-490128921-it-it%3A4
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