RIPRESO LO SCIOPERO DELLA FAME ALL’OSPEDALE RIZZOLI. ALFONSO SOLLAZZO SI E’ INCATENATO ALL’INGRESSO

RIPRESO LO SCIOPERO DELLA FAME ALL’OSPEDALE RIZZOLI. ALFONSO SOLLAZZO SI E’ INCATENATO ALL’INGRESSO

Abbiamo interpellato il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, il quale non sapeva nulla di questa riunione

Alfonso Sollazzo ha ripreso lo sciopero della fame davanti all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, lo stesso sciopero che fu interotto con la promessa del sindaco Del Deo che, il 27 dicembre (oggi), avrebbe istituito un tavolo tecnico con tutti i sindaci dell’isola sulla problematica del nosocomio lacchese.

Questa mattina, come dicevamo, il Sollazzo ha ripreso la sua battaglia che dovrebbe essere la battaglia di tutti gli isolani per il diritto alla salute. Questa mattina, infatti, nessun sindaco si è riunito o presentato, abbiamo interpellato il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, il quale non sapeva nulla di questa riunione e tantomeno della protesta. Ovviamente c’era da aspettarselo, da decenni il problema ospedale pare che non interessi a nessuno, salvo a quelli che vengono toccati di persona.

Parte della politica è assente, parte perché il gruppo di opposizione del comune di Forio, saputo della protesta in atto, sono venuti di persona per sentire le ragioni dell’uomo, non da politici, ma semplicemente come cittadini per non strumentalizzare la situazione.

Sta di fatto che Sollazzo questa volta non darà retta a chiacchiere, ma solo a fatti concreti, che il direttore dell’ASL Napoli2 Nord deve dare una risposta sui tagli al nostro ospedale e soprattutto sul perché i soccorsi in elicottero non vengono effettuati quando ci sono eventi meteo. E’ tutta una questione di salvarsi la vita, gli isolani pagano le tasse ed è per questo motivo non devono essere abbandonati al loro destino

Cambierà qualcosa? Si presenteranno gli isolani per partecipare alla protesta? I sindaci si scolleranno dalle proprie poltrone? A queste domande c’è bisogno di risposte vere e non promesse elettorali.

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Marcello De Rosa

Marcello De Rosa

Amo la mia terra senza se e senza ma. Scrivo la verità perché la verità ci rende liberi. La mia libertà la conquisto giorno dopo giorno svelando il marcio della nostra società