Che il Governo italiano ci aiuti a combattere la discriminazione razziale
È una grave lotta quella del razzismo globale. Riguarda persone di ogni età che subiscono discriminazioni di qualsiasi genere per il colore della pelle, per la loro discendenza e in qualsiasi ambito che sia sportivo, scolastico, lavorativo e così via.
Proprio per questo motivo è importante portare avanti la battaglia contro la differenza sostanziale tra razze. L’odio non porta mai a nulla di buono ed è giusto ricordarlo continuamente magari parlandone tra amici o diffondendo la voce sui social.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, può trovare un modo per esprimere la propria opinione. Ma oltre alla propaganda, bisogna anche agire! Anche in fretta.
Restare fermi e impassibili davanti ad una ingiustizia, non farà mai progredire niente. Intervenire invece, è la giusta strada per dimostrare che si è veramente volenterosi a cambiare la società.
Un altro modo infatti per lottare contro la discriminazione è la memoria storica e riconoscere il danno profondo causato dalle guerre razziali passate.
Ciò significa preservare accuratamente la memoria degli sbagli storici, in modo da poter usare la nostra conoscenza per sradicare pregiudizi e insegnare la tolleranza, la non discriminazione e il rispetto della diversità ovunque e per tutti.
In un mondo con 8 miliardi di persone è impossibile essere tutti uguali. Ma la diversità è ciò che caratterizza e distingue una persona dall’altra. “La diversità non è qualcosa di negativo”.
Bisogna avere fiducia nell’umanità. La società può cambiare, ma dobbiamo continuare a lottare affinché il cambiamento si realizzi pienamente. Lottare vuol dire parlare, agire e ricordare. Bisogna avere inoltre fiducia nella lotta, nella speranza che un giorno sia diverso.
È inaccettabile, ancora oggi, che a qualcuno venga in mente di poter offendere una persona per il colore della pelle. Vivere in una comunità diversificata sul piano delle etnie e delle culture è diventata ormai una abitudine per tutti noi. Nonostante questo, si verificano quotidianamente episodi di razzismo, anche violenti, che nascono da una condizione di pregiudizio e di discriminazione nei confronti di una determinata cultura, diversa dalla nostra.
Purtroppo l’Italia è così. La disoccupazione sta distruggendo l’autonomia umana infatti, non a caso, le aree principali di ghettizzazione riguardano il mercato del lavoro, in cui il numero di disoccupati è generalmente più alto tra gli immigrati e le minoranze che non tra le popolazioni autoctone e il settore scolastico in cui si registra un alto tasso di abbandono da parte di bambini e giovani di alcune minoranze.
Il governo attuale, sta portando ancor di più la visione di questo quadro negativo e ieratico italiano. Inutile dire che se non si muovono a risolvere questa lesione, questo sciovinismo ci sarà “sempre”.

