Procida onora Neiwiller: a Palazzo d’Avalos tributo al poeta e regista
(cs) Giovedì 24
giugno alle 17,30 la simbolica assegnazione della cittadinanza “post mortem”
all’artista, scomparso nel 1993 e sepolto a Procida. Con i familiari, presenti
amici e collaboratori, da Mario Martone ad Antonio Biasucci. E ci sarà anche la
proiezione di un filmato inedito.
Procida si prepara ad assegnare la simbolica
cittadinanza “post mortem” ad Antonio Neiwiller, scomparso prematuramente nel
novembre 1993 e sepolto sull’isola per suo espresso desiderio, poeta e regista
«appartenente di diritto ad un territorio artistico europeo», come scrive Mario
Martone.
Giovedì 24 giugno, alle 17.30, i familiari, con un
gruppo di amici e collaboratori provenienti da varie città, lo ricorderanno
insieme all’amministrazione comunale negli ambienti di Palazzo d’Avalos, il
complesso ex carcere di Procida.
All’evento, che ha il patrocinio morale del Comune
di Procida, saranno presenti Giovanna ed Adriana Neiwiller, Mario Martone,
Renata Molinari, Maurizio Zanardi, Cesare Accetta, Laura Angiulli, Antonio
Biasiucci, Maurizio Bizzi, Adriano Casale, Giulio Ceraldi, Claudio Collovà,
Patrizio Esposito, Vincenza Modica, Giancarlo Savino e Giosuè Scotto Di
Santillo. Saranno inoltre letti messaggi di Antonello Cossia, Marco Manchisi,
Francesca Mazza, Claudio Morganti, Enzo Moscato e la sua compagnia, Alfonso
Santagata, Toni Servillo, Antonella Bucovaz, Moreno Miorelli e Donatella Ruttar.
Nel corso dell’incontro sarà proiettato il breve
filmato “Transiti, Neiwiller ad Aradeo dei teatri”, finora inedito, realizzato
da Silvia Fanti e Daniele Gasparinetti nell’agosto del 1991.
«Nessun incontro “vero” è casuale», dichiara
l’Assessore Antonio Carannante, che nel 2019 raccogliendo l’istanza di parenti
e amici dell’autore si fece promotore presso la Giunta locale della
cittadinanza “post mortem” a «un artista che della ricerca e del rapporto con i
luoghi nutrì la sua opera, scegliendo Procida, ancora cosi selvaggia e
autentica, come privilegiato terreno di ascolto e creazione, insieme ad una
comunità ideale di attori».
«Non è casuale neanche la scelta di Palazzo
d’Avalos-ex carcere di Procida per rendergli omaggio, un luogo che
l’Amministrazione comunale dal 2016 sta facendo rivivere dopo l’oblio e dove si
può respirare, intrecciata alle molteplici storie di dolore e rinascita che
quest’edificio ancora custodisce, l’idea di utopia tanto cara all’autore»,
forse raggiungibile «provando ad attraversare ogni giorno la notte della
dimenticanza» continua l’Assessore procidano, e sintetizzata nel testo “Per un
teatro clandestino”, completato proprio sull’isola durante le prove de “L’altro
sguardo”, suo ultimo lavoro: «Che senso ha se tu solo ti salvi. Bisogna poter
contemplare, ma essere anche in viaggio. Bisogna essere attenti, mobili,
spregiudicati e ispirati […] Luoghi visibili e luoghi immaginari popoleranno
il nostro cammino».
«Infine – conclude Carannante – non è casuale che
l’opera di questo artista, meritevole di essere rigorosamente studiata e ancora
più diffusa, sia parte del progetto culturale di Procida capitale italiana
della Cultura 2022».