“Qui comando io”. Ischia ti risponde: “Statt à cas”

“Qui comando io”. Ischia ti risponde: “Statt à cas”

“Qui comando io”, ma a chi? La cronaca isolana di questo ultimo mese ha riempito pagine e pagine di giornali, partendo da risse, violenze domestiche, incidenti, suicidi e per finire, accoltellamenti.

Cosa sta accadendo su quest’isola? Purtroppo è la triste realtà dell’aumento demografico, persone che scappano dalle fredde e caotiche mura cittadine per poi trasferirsi in centri come il nostro.

In questo caso si parla di un ventenne residente a Lacco Ameno ma di Napoli, con una famiglia alle spalle molto conosciuta dalle forze dell’ordine.

I ragazzi di oggi agiscono dando per veritiero ciò che televisione e social divulgano incessantemente. Sui social non ne parliamo proprio, volgarità, oscenità, ostentazione di ricchezza, la corsa ai facili guadagni.

Negli ultimi anni questi comportamenti violenti sono diventati, per qualcuno, un modo per farsi rispettare, sono entrati a gamba tesa sulla nostra tranquillità.

Il rispetto lo si conquista non con la violenza, viviamo su di una isola “felice” dove certi comportamenti sono entrati a gamba tesa nella nostra tranquillità.

Ora ci troviamo sulla stampa nazionale che racconta una pagina nera di cronaca dove questo ragazzo entra in un locale notturno a Casamicciola e chiede al vocalist di annunciare il suo arrivo. Lo speaker non lo fa e, dopo una colluttazione, il ventenne lo accoltella. Un motivo di una stupidità inaudita.

Questi soggetti non possono stare liberi e soprattutto, non possono avere la residenza qui sull’isola, queste persone noi non le vogliamo.

La piena solidarietà va al vocalist e ai proprietari del “Blanco” e invitiamo a far montare dei metal detector all’ingresso di tutti i locali notturni presenti sull’isola.

Abbiamo intervistato Mariarosaria Urraro, esponente di Europa Verde isola d’Ischia. Mariarosaria, Ischia sta cambiando, a chi dare la colpa di tutto questo?

“È da un po’ di tempo che anche sulla nostra bella isola si registrano fatti di cronaca che lasciano sgomenti. Atti di violenza  scatenati da futili motivi che sono il segno evidente di una perdita di valori, dove le vere vittime sono i giovani che in assenza di una guida rappresentata dalla famiglia, dalla scuola e dalle istituzioni, antepongono l’apparenza ai valori. La cosa più sconcertante è che questi giovani girano armati e sono pronti a scagliarsi con il prossimo senza pensarci due volte, sembra quasi che confondano il reale con il virtuale, visto che ormai parte della loro vita si svolge sul palcoscenico dei social, dove in tanti mettono in scena il peggio. Credo che quando accaduto al Blanco sia gravissimo e i colpevoli meritino di essere puniti ma allo stesso tempo ascoltati affinché possano essere aiutati e soprattutto più che mandarli in carcere vengano impiegati in lavori socialmente utili, come l’assistenza ai malati o ai disabili, affinché capiscano il valore della vita, il rispetto che deve esserci per ogni essere vivente e ritornino a distinguere tra il reale e il virtuale”.

Grazie Mariarosaria. “Grazie a voi”.

C’è anche un comunicato stampa dei tifosi dell’Ischia calcio che, giustamente, esternano il loro disappunto contro questa vicenda. Ecco il testo:

«Purtroppo ci troviamo ad affrontare un argomento che con lo stadio e la nostra amata Ischia non ha nulla a che vedere. Ci sentiamo di dire la nostra perché non è ammissibile che un giovane debba subire una coltellata mentre sta svolgendo il suo lavoro. Nel corso degli anni in molte trasferte ci siamo confrontati con personaggi che in pieno stile “Gomorra” minacciavano di essere questo o di essere quello utilizzando la più classica delle frasi: “Qui comando io”. Ora che questo è avvenuto a casa nostra, crediamo fortemente che sia arrivato il momento di dire basta. Sulla nostra isola non vogliamo più questi personaggi che si credono padroni di tutto, quando in realtà non sono padroni nemmeno delle “saittelle” da dove provengono. Vogliamo, anzi pretendiamo, che questi soggetti vengano allontanati da casa nostra. Perché noi che qui ci siamo nati e cresciuti di gente come voi non sappiamo cosa farcene. Siamo certi che chi vi conosce vorrebbe urlarvi in faccia quello che realmente pensa di voi e invece per timore magari vi stringe anche la mano. Noi invece non siamo così e ve lo diciamo chiaramente: “Siete feccia umana e vi vogliamo via da Ischia”. Il discorso da affrontare sarebbe ancora molto lungo perché le colpe sono anche di chi a questi “guappi di cartone” concede residenze e privilegi. Speriamo vivamente che tutto questo tra qualche settimana non diventi solo un ricordo – scrivono i tifosi dell’Ischia – è ora di dimostrare fortemente che la nostra comunità disprezza questi personaggi e i loro modi di fare. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza a Gianmaria, vittima di questo gesto vile e codardo e ribadiamo ancora una volta che vogliamo via queste merde da Ischia».

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Marcello De Rosa

Marcello De Rosa

Amo la mia terra senza se e senza ma. Scrivo la verità perché la verità ci rende liberi. La mia libertà la conquisto giorno dopo giorno svelando il marcio della nostra società