L’Università di Padova e L’Anpi, hanno ricordato nel convegno la figura di dodici docenti universitari
Ernesto Bonaiuti;
Mario Carrara;
Gaetano De Sanctis;
Giorgio Errera;
Giorgio Levi Della Vida;
Fabio Luzzatto;
Piero Martinetti;
Bartolo Nigrisoli;
Francesco ed Edoardo Ruffini;
Lionello Venturi;
Vito Volterra.
Che novant’anni or sono rifiutarono il giuramento di fedeltà al regime fascista, questo, ha concluso un ricco ciclo di iniziative svolte in diverse città d’Italia per iniziativa delle Anpi locali, e dedicate a celebrare ognuno dei componenti di un gruppo certamente eterogeneo per ambiti disciplinari e convinzioni politiche e religiose, ma unito in un atto di disobbedienza civile e di denuncia della pervasiva avanzata del progetto totalitario fascista nel sistema dell’istruzione superiore, snodo essenziale del rapporto tra istituzioni e società civile.
Naturalmente un grande esempio di disobbedienza civile, considerando il periodo storico.
Ciò dimostra che se si é convinti delle proprie idee ed anche se queste convinzioni possono arrecare danno queste vanno perseguite a tutti i costi.
Oggi siamo di fronte non agli “squadristi del fascismo” ma a una “dittatura ammantata di democrazia”, “avvolta nella bandiera italiana e nella sua costituzione”, carta “dei diritti prima che dei doveri” calpestata e umiliata in tutti i modi possibili.
Oggi più che mai si deve alzare alta la voce del popolo, quello umile, laborioso che ha sempre chiesto lavoro, non benessere, ma sopravvivenza.
Questo popolo posto ai margini della società da questa classe politica e governativa a tutti i livelli; Popolo al quale sono stati negati i più elementari diritti (quello alla salute e alle cure il principale).
Adesso serve che persone di cultura Docenti:
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Incomincino a disobbedire e mettersi a fianco di questo popolo morente.
Serve che molti Sindaci
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Si affianchino ai loro cittadini diano, a loro, la sovranità che gli spetta per diritto universale, inalienabile ed intoccabile.
Introducendo negli Statuti dei loro Comuni i “referendum deliberativi senza quorum e quelli propositivi deliberativi a sovranità popolare”; Così facendo avviare la “rivoluzione del terzo millennio” che vede amministrazioni e popolo uniti, senza contrapposizioni, nel fare progredire le singole comunità; E conseguentemente l’intera Nazione.
Se si farà questo, noi popolo, arriveremo a conquistare la Nazione, cambiare le regole, andare verso il federalismo e realizzare la vera unità d’Italia; Non solo quella geografica ma anche quella umana di un popolo che potendosi, quando serve, determinarsi e deliberare semplicemente vive in armonia ed esercita i suoi “doveri” e “diritti” contornati dal “piacere” di vivere una vita in comunione e non in contrapposizione continua.
Uomini e donne di scienza, di cultura e del futuro; E a voi Sindaci e Sindache “baluardo della democrazia, avete tutti la possibilità di resettare il sistema e se ci credete come credettero i “dodici che si rifiutarono di aderire alla dittatura”; Ma non solo loro!
Allora mettiamoci in marcia e portiamo questo popolo italiano a divenire tale.