Vecchi e nuovi poteri chiamati in causa dalla democrazia: Il “popolo e il potere”

Vecchi e nuovi poteri chiamati in causa dalla democrazia: Il “popolo e il potere”

Tutti i paradossi della democrazia risiedono dei “dilemmi” che essa stessa pone. I poteri nei regimi “democratici” sono una derivazione della “sovranità popolare”; Che a essa si ispirano, di essa si nutrono e a volte con essa si pongono in contrasto per sostituirla il toto o in parte. Per comprendere il perché di questi sistemi; Siano essi rappresentativi oppure a sovranità dobbiamo soffermarci sul concetto di “sovranità popolare”; O nella sua espressione volgare “il potere del popolo”.

Senza comprendere questo concetto di base  non ha senso parlare di “democrazia”. I poteri costituiti tendono, attraverso le stesse procedure democratiche, ha sottrarre il potere stesso dalle mani del popolo; Tendono a dividere e aggredire nella loro essenza i poteri sociali e quelli costituiti. Ma il mezzo resta sempre il popolo che esprime una delega e quindi sottostà al gruppo; o partito che dir si voglia, e ne concede ad esso la sua sovranità nella “rappresentanza”.

Ed abbiamo svelato l’arcano:

Ecco perché non si poteva non scrivere “la sovranità appartiene al popolo”; Ma semplicemente perché essendo nella Nazione il detentore del “potere” il popolo deve essere lui attraverso la delega alla “rappresentanza” a determinare il potere del partito e del suo leader. Quindi cosa può essere una democrazia senza il popolo?

Oggi che i partiti hanno preso il sopravvento sulla “demos” e si sono posti tutti al governo della nazione il popolo che esercita il suo potere con i “limiti della costituzione” dovrebbe comprendere la forza del suo potere. Ma questo soggetto misterioso che tutti chiamiamo popolo dove é, come esprime il suo potere? Di fatto egli non lo esprime; In effetti lo delega a qualcuno che ritiene, o gli viene fatto intendere, più capace, che ha più conoscenze e che fa parte di un gruppo politico che dovrebbe rappresentare il volere della “sovranità popolare”.

Questa é la forma democratica più subdola perché, attraverso la delega, toglie il potere dalle mani di chi é per natura e legge il detentore e lo trasferisce, attraverso l’esercizio elettorale al delegato, al partito d’appartenenza e al leader. E voilà il gioco é fatto il popolo ha concluso il suo ciclo di sovranità; Cioè ha delegato. Sono ormai 74 anni che questo popolo delega e continuerà a farlo fino a quando, i tempi sono maturi, non verrà messo completamente da parte.

E quando al popolo non verrà più concesso di delegare cosa succederà? A chi apparterrà la Nazione ed i poteri che ne discendono? Fatta questa breve analisi vediamo cosa può succedere se vengono tolti i “limiti” alla “sovranità popolare”; Per fare questo entriamo nel concetto “federale” dove il popolo esprime la sua sovranità e la sua autodeterminazione all’interno del suo territorio; In ambito più ristretto ma vissuto nella quotidianità.

Il popolo non concederà più delle deleghe in bianco ma diventa partecipe della “res”, ne determina le scelte e cosa ancora più naturale ne controlla le spese e tutte le questioni di natura amministrativa. Quindi per effetto della trasposizione del potere dal delegato al popolo tutto diventa più semplice. Il mondialismo viene sconfitto, le multinazionali e la circolazione della moneta non saranno più il nodo centrale del fare politico; Tutto tornerebbe nelle mani del popolo che nella sua vera eccezione determina tutto.

Ma esiste il popolo? Dopo tanti anni di predominio e di deleghe in bianco che fine ha fatto il popolo? Io voglio essere ottimista e pensare che tra quel 60% di cittadini che non vanno a votare ci sia il vero “popolo” quello che può fare invertire la rotta di questa Nazione e senza scialuppe di salvataggio, portare questa nave a navigare in acque meno tempestose e più tranquille. Tornare all’umanità, all’amore per il prossimo, ai veri valori delle famiglie alle menti e alle braccia che fecero grande questa Nazione. La vita di coloro che si sono immolati credendo in valori come equità, giustizia, parità di diritti non sarà stata immolata invano.

Tu popolo ci sei?

www.listacivicapopolare.org

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Ruggiero Riefolo

Ruggiero Riefolo

1946 nasce la Repubblica italiana. Con una bella Costituzione che all’Art. 1 recita “La sovranità appartiene al popolo.”. Ma la sovranità dei cittadini é limitata dalla stessa Costituzione solo per esprimere un voto e dare una delega in bianco. In Svizzera “Nazione Confederata” i cittadini hanno la vera sovranità, in una Democrazia diretta, dove tutto, dalle Leggi alle spese amministrative, è sottoposto con lo strumento del Referendum Deliberativo all’accettazione da parte dei cittadini. Questa é l’unica e reale questione che mette in evidenza la sovranità di un popolo che attraverso quello strumento controlla il Governo della Nazione in tutti i suoi livelli.