Società recupero crediti

Società recupero crediti

Cosa sono?

Possono essere avvocati abilitati oppure società di diritto privato che esercitano in ambito esclusivamente privatistico.

Come operano?

Prendono incarico “dalle banche” per recuperare un pacchetto di crediti deteriorati e cartolarizzati;

In questo caso guadagnano sull’ammontare delle somme recuperate;

Possono, al contrario, acquistare dalle banche dei pacchetti di crediti a prezzi molto vantaggiosi per poi procedere direttamente e nel loro interesse al recupero del credito.

E questa seconda metodologia di lavoro che intendo prendere in considerazione che é la più pericolosa per il creditore.

Come operano?

Incominciano con insistenti telefonate, commettendo anche parecchi reati magari chiamando sul posto di lavoro oppure chiamando una cerchia di amici per recuperare il numero del cellulare “mentre la legge legge 30 aprile 1999 n. 130 dice, espressamente, che si può chiamare solo nel luogo di residenza.

Si spacciano come avvocati cosa non vera perché un avvocato non può essere dipendente di queste società.

Arrivano alle minacce e alle intimidazioni e alcune volte attaccano avvisi alle porte di casa “tutte cose illegali”.

Una volta che questa società ha acquistato questo pacchetto di crediti li prende in esame uno alla volta e mettiamo il caso vi sia un credito esiguo cosa fanno?

Attraverso una fitta rete di queste società incominciano a fare girare questo credito da una società all’altra comunicando l’avvenuta cessione “magari con una semplice lettera e raramente con una raccomandata semplice” senza, peraltro, informare il debitore sui termini dell’avvenuta cessione “comunicazione obbligatoria per il Codice Civile”.

Attraverso tutti questi giri il debito originario di, mettiamo caso, € 2.000,00 alla fine diventa tra interessi, spese di notifica “inesistenti” ed altro di €10.000,00 o forse più ed a questo punto parte l’attacco telefonico o magari l’azione giudiziale.

Ma cosa sfugge agli avvocati, in generale, ed ai magistrati?

Il reale valore di quel presunto credito; Valore che é la somma effettivamente pagata dalla società per l’acquisto di quel singolo articolo.

Infatti queste società acquistano, normalmente a prezzi stracciati, dei pacchetti consistenti di articoli creditizi “detti cartolarizzati” ma si deve capire quanto costa il singolo pezzo.

Questo non é sfuggito ad un bravo avvocato il quale ha chiesto al Giudice di intimare alla società procedente di dichiarare la reale spesa per l’acquisto del credito in quanto, secondo lui, ed anche secondo me solo su quella somma la società si poteva rivalere ma non su un credito declassato e senza valore al di la dei soldi spesi per acquistarlo.

Ed in effetti questi pacchetti di crediti cartolarizzati non hanno un valore per le società che li acquista se non il reale costo del pacchetto.

Mi auguro che molti avvocati e tanti magistrati mettano in atto questa strategia per mettere un freno a questa piaga che intende:

Operare senza rispettare la legge in primis; Tartassare il debitore che se non ha pagato un motivo ci sarà! Ottenere il massimo utile con il minimo sforzo. Comunque storture italiane.

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Ruggiero Riefolo

Ruggiero Riefolo

1946 nasce la Repubblica italiana. Con una bella Costituzione che all’Art. 1 recita “La sovranità appartiene al popolo.”. Ma la sovranità dei cittadini é limitata dalla stessa Costituzione solo per esprimere un voto e dare una delega in bianco. In Svizzera “Nazione Confederata” i cittadini hanno la vera sovranità, in una Democrazia diretta, dove tutto, dalle Leggi alle spese amministrative, è sottoposto con lo strumento del Referendum Deliberativo all’accettazione da parte dei cittadini. Questa é l’unica e reale questione che mette in evidenza la sovranità di un popolo che attraverso quello strumento controlla il Governo della Nazione in tutti i suoi livelli.