«A Ischia, mancano prevenzione e formazione, le responsabilità della politica non si facciano scudo del problema dell’abusivismo»
A parlare è l’ex direttore della scuola regionale di
protezione civile della Campania Nello Di Nardo, già Sottosegretario agli
Interni con delega alla protezione civile.
«In Campania come in quasi tutte le regioni
d’Italia si contano periodicamente decine di vittime provocate dal dissesto
idrogeologico. Da anni ormai la classe politica ha tra le mani le mappe delle
aree a rischio e puntualmente non agisce per prevenire tali disastri, abbandona
i territori e ignora totalmente la necessità di formare le migliaia di volontari
che mettono a disposizione dello Stato la propria opera.
Secondo i dati Ispra del 2022, il 94% dei Comuni
italiani è minacciato dal dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza questi
territori costa sicuramente molto meno che intervenire dopo un disastro, senza
neanche considerare le vite che si possono salvare. Dopodiché possiamo anche
abbattere tutti quegli abusi la cui messa in sicurezza non è realizzabile.
Dalle pagine del Corriere della Sera, domenica
mattina, anche Roberto Saviano ha scritto ciò che denuncio da anni: “…ma è
l’abusivismo. Se davvero fosse così (e non bisogna associare abusivismo a lusso
turistico perché non è quasi mai così) le soluzioni sono due: o condonare in
cambio di una messa in sicurezza totale o abbattere immediatamente. Ma se
abbatti perdi voti, perdi consenso e tutta l’isola. E poi non ci sono nemmeno i
soldi per farlo. Come al solito il nostro Paese non decide…”. E proprio queste
affermazioni in passato mi sono costate dure critiche, violenti attacchi di una
sinistra che ha fatto di tutto perché nulla cambiasse, nascosti da un ipocrita
e finto perbenismo. Perché il disagio dei cittadini genera clientelismo e porta
voti ad una certa classe politica, ai soliti noti.
Oggi piangiamo le vittime di Casamicciola, di
Ischia, ieri quelle di Sarno, di Nocera, di Benevento e così via. Ogni anno
piangiamo le nostre vittime, i politici di turno esprimono il loro cordoglio e
tutto finisce, ma di utile per il territorio non si fa nulla. Finanziamenti
bloccati, fondi non spesi per l’inadeguatezza delle classi amministrative
incapaci di programmare e realizzare attività per il benessere del territorio.
Per anni mi sono occupato di protezione civile a
livello nazionale e regionale, in Campania ho diretto la prima e unica scuola
di protezione civile, portata alla chiusura dal governatore De Luca,
evidentemente il volontariato non porta voti».
Nello Di Nardo