Una foto del Cap. Luca Balsofiore

Una foto del Cap. Luca Balsofiore

Molti di voi conoscono la ridente piazzetta foriana “Medaglia d’oro” anche conosciuta come “piazza San Gaetano”, dalla chiesetta ivi presente, e “piazza Luca Balsofiore”. Ma chi era Luca Balsofiore? Prima di tutto troviamo presso la stessa piazza, una iscrizione marmorea a perenne memoria di questo eroe di guerra. Il giorno della sua morte, era presente sul cacciatorpediniere “Luca Tarigo”. Alcune caratteristiche della nave: Cantiere: Ansaldo – Genova; Impostazione: 1927 Varo: 1928; Completamento: 1929; Perdita: 1941; Stazza: 2.380; Tonn. Pieno carico: 2.657; Tonn.Dimensioni: Lunghezza: 107,7 (f.t.); mt.Larghezza: 10,2 mt; Immersione: 4,2 mt. A lui è dedicata la scuola elementare Luca Balsofiore, e anche una via a Fiumicino. Direttore di Macchina di silurante in servizio di scorta ad importante convoglio, durante improvviso durissimo combattimento notturno contro forze nemiche soverchianti, disimpegnava i propri incarichi con perizia, serena noncuranza del pericolo e fredda determinazione. Colpita irrimediabilmente l’unità, ferito a morte egli stesso, non pago di dare alla Patria anche la vita, volle compiere ancora un atto di sublime attaccamento al dovere, quello che doveva suggellare la sua eroica esistenza di prode Ufficiale. Incapace di muoversi per le gravi ferite, acciecato da un colpo al viso, con forza d’animo sovrumana, vincendo atroci sofferenze, si faceva accompagnare sulla plancia per riferire di persona al Comandante sulle condizioni dell’apparato motore ormai sconvolto dall’offesa avversaria e per morire al fianco del suo superiore. Scompariva quindi in mare con la Nave, lasciando mirabile esempio di stoico coraggio, di sublime abnegazione, di spirito combattivo e di assoluta dedizione al dovere, spinta oltre ogni limite. Mediterraneo Centrale, 16 aprile 1941 . Nacque a Forio d’Ischia (Napoli) l’11 gennaio 1906. Conseguito il diploma di Capitano Marittimo presso l’Istituto Nautico di Napoli ed ammesso al Corso Ufficiali di complemento all’Accademia Navale di Livorno, nel giugno 1928 conseguì la nomina a Sottotenente Direzione Macchine. Trattenuto in servizio a domanda, nel 1930 fu promosso Tenente e nel 1937 venne nominato Capitano, prestando successivamente servizio su unità della Squadra Navale, presso la Scuola Specialisti di Venezia, all’Accademia Navale di Livorno, presso il Comando Militare Marittimo Autonomo dell’Alto Adriatico, ed infine a Navalgenio Genova. Partecipò alle operazioni militari in Spagna stando imbarcato sull’avviso scorta Pegaso e nel luglio 1939 imbarco quale D.M. sul cacciatorpediniere Luca Tarigo con il quale, il 16 aprile 1941, partecipò alla missione di scorta convogli che vide l’unità aspramente impegnata contro 4 unità similari inglesi. Nell’aspro combattimento che ne seguì e che culminò con l’affondamento del Luca Tarigo e del cacciatorpediniere inglese Mohawk silurato dallo stesso Luca Tarigo, Luca Balsofiore benché gravemente ferito ed accecato da un colpo al viso volle essere accompagnato in plancia comando accanto al suo Comandante il Capitano di Fregata Pietro De Cristofaro, e con lui scomparì tra i flutti nell’affondamento dell’unità. In foto: Sei ufficiali del Tarigo insieme alla mascotte di bordo durante una sosta a Palermo (foto fam. Fantasia-Fronzuto, via Carlo Di Nitto). In piedi, da sinistra, il capitano del Genio Navale Luca Balsofiore, il tenente di vascello Aldo Cecchi ed il tenente del Genio Navale Espedito Fantasia (vice direttore di macchina), mentre in ginocchio, sempre da sinistra, sono il sottotenente di vascello Luigi Minguzzi, il guardiamarina Domenico Balla ed il sottotenente del Genio Navale Spartaco Amodio. Cecchi fu sbarcato poco tempo prima della missione in cui il Tarigo fu affondato; Balsofiore, Fantasia e Minguzzi morirono nell’affondamento, mentre Balla ed Amodio furono tra i superstiti. Soltanto Balla e Cecchi sopravvissero alla guerra.

Altre decorazioni: Croce di Guerra al Valore Militare sul campo (Mediterraneo centrale 10 giugno 1940). Fonte: marina.difesa.it

Primo da sinistra, Luca Balsofiore
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Ivano Di Meglio

Ivano Di Meglio

Eterno studente, scavo nei meandri del passato per trovare l'identità collettiva che porti al traguardo della consapevolezza. Mi occupo di cognomazione, Medioevo e usi locali. Cerco instancabilmente atti, prove e quant'altro mi consenta di ricostruire spaccati di vita lontana e vicina.