Giornalismo. Ci sono titoli montati ad arte per vendere più copie nascondendo la verità dei fatti
In queste ore tantissime testate giornalistiche hanno rilanciato la notizia, giusta, di un decesso avvenuto purtroppo durante la festa scudetto. Volendo analizzare il titolo che porterebbe più click all’articolo, potremmo scrivere UN MORTO A NAPOLI PER LA FESTA SCUDETTO (come hanno fatto tantissime testate). Chiaramente la curiosità della gente porterebbe a cliccare la notizia, con guadagni dei giornali andando magari a leggere di cosa è morto, se accoltellamenti o sparatorie, e magari poi leggendo solo dopo che il tizio è morto d’INFARTO.
In realtà si sa che il 70% delle persone oggi si fermano al titolo, così, il messaggio che resta, come fecero per la festa scudetto di inizio maggio, riguarda un’altra “vittima dello scudetto”, quindi “Napoli è pericolosa ed è giusto non far uscire il pullman scoperto con i giocatori”.
Metti la parola NAPOLI con la parola MORTO e magari SCUDETTO e ti ritrovi migliaia di click oppure la notizia che resta è del “morto vittima della classica città pericolosa”.
Il titolo più giusto sarebbe stato, come pochi hanno fatto, MORTO D’INFARTO DURANTE LA FESTA SCUDETTO DEL NAPOLI. Ma, domanda, chi avrebbe letto l’articolo?