«Voce del verbo Faro (di Punta Imperatore)»
È uno dei luoghi più spettacolari di Ischia e antichi del Mediterraneo. Sembra di calarsi in una dimensione mistica percorrendo i 155 gradini che dividono la superficie dal Faro di Punta Imperatore attivo da più di un secolo. Al tramonto, poi, con i due fasci di luce bianca (visibile fino a 22 miglia marine) sembra di varcare il confine tra il giorno e la notte, tra la storia e il presente.

Aperto nel 1884 nel punto più occidentale dell’isola, dal 2016 dopo l’avviso da parte del Demanio è stato dato in concessione per 50 anni alla società tedesca Floatel GmbH di proprietà di Tim Wittenbecher e Marc Nagel, specializzata nella valorizzazione di fari nel continente Europeo. Ingegnere il primo, designer il secondo, hanno investito circa 2 milioni di euro realizzando il primo hotel italiano della società berlinese con sole quattro stanze in grado di accogliere 8 ospiti, dalle 300 euro a notte d’inverno fino a 1000 euro a notte d’estate.

Non si tratta però solo di un hotel. Il progetto di valorizzazione conservativa dell’architetto Giovannangelo De Angelis ha previsto anche un esclusivo rooftop bar sul tetto in cui realizzare eventi a picco sul mare, a 164 metri di altezza, insieme a un ristorante gourmet aperto anche a chi, da esterno, volesse trascorrere attimi di solitudine privilegiata.

Ed è qui che modernità e tradizione s’intrecciano con la storia. Il ristorante, infatti, è dedicato a Lucia Capuano la prima donna farista che vi lavorò dal 1937. Sembra di toccare con mano i pensieri e le camminate che Lucia percorreva per raggiungere il Faro di Punta Imperatore, avvolti da una melodia silenziosa.



Dall’8 luglio ha ufficialmente aperto ospitando un evento affascinante organizzato per inaugurare il nuovo ciclo di vita e la missione della struttura. La coordinazione eccellente del direttore Fabio Mattera con il suo staff e la cucina dello chef Antonio Monti rendono la cornice ideale che si fonde col carattere roccioso di un’isola antica e misterica, in cui il tempo è scandito soltanto dai fasci luminosi che ogni 15 secondi illuminano a giorno la notte e segnalano che storia e presente sono legati insieme da un filo bianco di luce.