IL BULLISMO NON VA IN VACANZA – L’IMPEGNO DI ISCHIA CONTRO LE PREPOTENZE ESTIVE

IL BULLISMO NON VA IN VACANZA – L’IMPEGNO DI ISCHIA CONTRO LE PREPOTENZE ESTIVE

Ischia, perla del Golfo di Napoli, è conosciuta in tutto il mondo per le sue acque termali, i panorami mozzafiato, la cucina ricca di tradizione e la calorosa ospitalità dei suoi abitanti. L’estate qui è un momento magico: le giornate si riempiono di sole, mare e nuove conoscenze; le piazze si animano di musica, i vicoli profumano di fiori e cucine casalinghe, e ogni tramonto sul Castello Aragonese sembra fermare il tempo.

Ma dietro questa immagine da cartolina, anche su un’isola così accogliente si possono nascondere dinamiche dolorose, spesso invisibili ai più. Una di queste è il bullismo, nelle sue forme tradizionali e digitali. Perché il bullismo non conosce pause, non rispetta stagioni e può manifestarsi anche nei luoghi che immaginiamo come rifugi di spensieratezza.

L’illusione della pausa estiva

Molti pensano che il bullismo sia un fenomeno legato esclusivamente alla scuola. È vero che gli episodi più noti avvengono tra i banchi o nei corridoi, ma la fine dell’anno scolastico non rappresenta automaticamente la fine delle prepotenze.

Il bullismo è un comportamento ripetuto di prevaricazione, esclusione o umiliazione, e può manifestarsi ovunque: nei centri estivi, durante le attività sportive, nei gruppi di amici in vacanza o attraverso lo schermo di uno smartphone.

A Ischia, dove le giornate estive sono lunghe e ricche di socialità, il rischio è che episodi di derisione o isolamento vengano amplificati dal contesto: basta un commento cattivo in spiaggia, una foto condivisa senza permesso o un video imbarazzante postato in rete per trasformare un momento felice in un ricordo doloroso.

Quando la bellezza dell’isola diventa scenario di esclusione

Ischia accoglie ogni estate migliaia di giovani: ragazzi del posto, turisti italiani e stranieri, gruppi sportivi in trasferta, famiglie in vacanza. Questa mescolanza è una ricchezza, ma può diventare anche un terreno di fragilità sociale.

I gruppi si formano rapidamente, e chi non riesce ad entrare nelle dinamiche rischia di rimanere ai margini. In contesti nuovi, lontani dalle figure di riferimento abituali, le prepotenze possono passare inosservate.

Il bullismo estivo sull’isola può assumere forme specifiche:

Esclusioni sociali: lasciare fuori un ragazzo dai giochi in spiaggia o da un’uscita serale.

Body shaming: commenti offensivi sull’aspetto fisico, amplificati dalla maggiore esposizione tipica dell’estate.

Cyberbullismo: condivisione di foto o video privati, meme denigratori, insulti in chat di gruppo.

Stereotipi e prese in giro: derisione per l’accento, la provenienza o le abitudini culturali.

La voce di Marta, 15 anni

Marta vive a Napoli e ogni estate viene a Ischia con la famiglia. Le sue giornate dovrebbero essere piene di mare, granite e nuove amicizie. Invece, l’anno scorso, la vacanza ha preso una piega amara.

“Il primo giorno al lido ho conosciuto un gruppo di ragazzi. All’inizio mi sembravano simpatici, ridevamo e giocavamo a pallavolo sulla spiaggia. Dopo qualche giorno, però, hanno iniziato a prendermi in giro per il mio fisico. Ridevano quando passavo, sussurravano cose tra loro. Una volta, uno di loro mi ha scattato una foto mentre ero distratta e l’ha messa in una chat. Lì hanno scritto commenti cattivi, qualcuno ha anche fatto un meme. Ho scoperto tutto per caso e mi sono sentita svuotata.”

Marta racconta di aver smesso di andare in spiaggia in quegli ultimi giorni. Passava più tempo in camera, inventando scuse per non uscire.

“Ischia è bellissima, ma io quell’estate l’ho vissuta chiusa in me stessa. Non ho avuto il coraggio di dirlo subito ai miei genitori. Avevo paura che pensassero fosse colpa mia o che minimizzassero.”

Oggi, a distanza di un anno, Marta dice di aver imparato una lezione importante:

“Il bullismo ti può raggiungere ovunque, anche in un posto che dovrebbe essere solo felicità. Bisogna parlarne subito, perché tenersi dentro quel dolore è come farsi male due volte.”

Perché succede anche qui?

Il bullismo non dipende dal luogo, ma dalle relazioni. Anche in un contesto turistico come Ischia, i fattori di rischio ci sono:

Più tempo libero e più connessione online → i ragazzi passano molte ore su chat e social.

Gruppi fluidi → nuove conoscenze senza legami profondi, che possono sfociare in esclusioni rapide.

Competizione sociale → ostentare foto, vestiti o esperienze può alimentare insicurezze e rivalità.

Assenza di figure educative → lontano dalla scuola, mancano adulti con un ruolo chiaro di mediazione.

Il ruolo delle famiglie e della comunità

Contrastare il bullismo richiede un impegno condiviso:

Genitori: ascoltare senza giudicare, porre domande aperte, osservare cambiamenti di comportamento.

Educatori e animatori: formarsi per riconoscere i segnali e intervenire tempestivamente.

Operatori turistici: essere attenti osservatori nei lidi, nei bar, nei locali frequentati dai giovani.

Forze dell’ordine e associazioni: fornire punti di ascolto e canali di denuncia rapidi.

A Ischia già alcune realtà locali si stanno muovendo, organizzando incontri di sensibilizzazione e campagne sui social per promuovere il rispetto e l’inclusione.

Come riconoscere i segnali d’allarme

Un ragazzo vittima di bullismo può:

Evitare luoghi o attività che prima amava.

Mostrare ansia o tristezza prima di uscire di casa.

Avere improvvisi cambiamenti di umore o di rendimento scolastico.

Nascondere lo schermo del telefono quando un adulto si avvicina.

Riconoscere questi segnali e parlarne è il primo passo per fermare il fenomeno.

Un’estate sicura è un’estate per tutti

Ischia, con la sua storia millenaria di accoglienza e ospitalità, può diventare un modello di comunità che non tollera prepotenze. Il bullismo non va in vacanza: per fermarlo serve la collaborazione di tutti, dalla famiglia ai turisti, dagli operatori locali alle istituzioni.

L’estate dovrebbe essere il ricordo di risate in riva al mare, nuove amicizie e tramonti spettacolari. Non di esclusione, umiliazione o paura.

Perché l’estate a Ischia sia davvero indimenticabile… per tutti.

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Valentina Felici

Valentina Felici

Nasce a Roma dove consegue la laurea in Lettere e Filosofia presso La Sapienza. Iscritta regolarmente all’albo della Regione Campania, si ritiene una giornalista molto creativa. Da 13 anni scrive articoli per diversi quotidiani e riviste importanti. Redige comunicati stampa per alcune società di spettacolo e cultura di Roma. Attualmente, si impegna nella stesura di articoli che contrastano la violenza di genere in sinergia con alcune istituzioni pubbliche e aziende, cercando di donare un sostegno laddove ce ne sia bisogno e promuovendo numerosi programmi e campagne di sensibilizzazione.