A Foggia arriva l’Esercito per catturare i detenuti fuggiti. “Scene apocalittiche da Far West”
La situazione si sta facendo difficile. Gli effetti del coronavirus stanno mettendo a dura prova il sistema, non solo quello della sanità pubblica.
A Foggia è intervenuto l’Esercito che, a quanto si apprende, collabora con Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Carabinieri e Guardia di Finanza per sedare la rivolta dei detenuti alcuni dei quali – secondo fonti sarebbero 60 – scappati dal carcere per le vie della città, stanno seminando terrore armi in pugno.
Non si conosce il numero di chi, pistole o armi contundenti alla mano rubate da un’officina vicina al carcere, ha sequestrato auto per le strade o si è lanciata in minacce nei confronti della popolazione. Momenti drammatici vissuti da questa mattina, e dall’interno dell’istituto di pena un audio. «Hanno sfasciato i cancelli dell’ingresso, sono tutti fuori – si ascolta – Hanno scavalcato il cancello del “block house”, l’hanno buttato a terra. Stanno uscendo tutti».
E ancora: “È arrivato anche l’Esercito, non c’è più controllo”. La donna in servizio, autrice dell’audio è preoccupata: “La situazione è sfuggita di mano. Sono all’ingresso e molti sono scappati via. Li sta riportando un po’ alla volta la Polizia di Stato”. In un altro messaggio vocale si parla di “scene apocalittiche”: «Mi trovavo al piano terra del giudiziario – si sente – Non abbiamo avuto potere di niente, hanno sfasciato tutto. Stanno cercando di buttare giù i cancelli».