“Lacrime di sirena”: le microplastiche colorate visibili ad occhio nudo che invadono le spiagge

“Lacrime di sirena”: le microplastiche colorate visibili ad occhio nudo che invadono le spiagge

(Cs) 30 paesi da tutti e 7 i continenti prenderanno parte all’evento mondiale per cercare queste microplastiche e capire l’estensione del problema Come già da qualche anno, anche questo Marzo è stata lanciata la Great Global Nurdle Hunt, una campagna promossa dall’organizzazione Britannica Fidra.

La campagna ha il fine di illustrare l’estensione globale dell’ancora sconosciuto problema dei cosiddetti “nurdles”, le materie prime utilizzate dall’industria della plastica per i propri prodotti. La campagna si intitola proprio “Caccia al Nurdle” e si svolgerà dal 13 al 22 Marzo 2020. In Italia la campagna è promossa da Guido Pietroluongo del Gaia Research Institute Onlus, medico veterinario conservatore ricercatore in tema di ecosistema marino e impatti ambientali nel Mar Mediterraneo.

La direzione artistica della campagna è stata curata da Malice’s Craftland di Sara Lagonigro, artista e artigiana eclettica che utilizza materiali di recupero per creazioni sostenibili.

L’immagine della campagna è una bellissima sirena con il viso segnato proprio da queste lacrime di plastica come ad evidenziare il grido d’aiuto che coinvolge tutto l’ecosistema marino. Negli ultimi anni, oltre 1200 persone hanno organizzato più di 300 eventi in 34 paesi diversi da tutti e 7 i continenti.

Da poche centinaia a milioni di pellet di plastica trovati per singolo evento. Nurdles I nurdles sono piccoli pellet di plastica e costituiscono la materia prima dell’industria della plastica. Queste microplastiche hanno diverse forme, dimensioni e colori e si compongono di una singola categoria o una combinazione di polimeri che vengono fusi insieme per dare vita alla maggior parte dei prodotti di plastica di uso comune.

Dai contenitori per prodotti di pulizia a quelli per bevande; dai famosi mattoncini giocattolo alle tappezzerie di plastica per divani e sedili delle auto; sono numerosi i prodotti di plastica che vengono originati da queste microplastiche. La diffusione nell’ambiente segue tutte le fasi del processo di distribuzione, dalla produzione al trasporto.

Nei siti di produzione, prevalentemente situati nel nord Europa e negli Stati Uniti, si registrano perdite fino a miliardi di questo tipo di microplastica. Durante il trasporto via terra e via mare, viste le dimensioni e la leggerezza di queste plastiche si disperdono facilmente nell’ambiente.

Così, durante il trasporto da parte di navi cargo che solcano le acque del Mediterraneo, finiscono spiaggiati a migliaia sulle spiagge italiane dove sono facilmente visibili specialmente nelle spiagge di sabbia. Un monitoraggio degli scorsi mesi dalle coste del Veneto lungo tutto l’Adriatico sino alla Puglia e infine sulle coste sud-orientali della Sicilia (vedi allegate foto delle spiagge del Conero nelle Marche e di Marina di Modica in Sicilia), ha registrato la presenza di queste microplastiche in ogni spiaggia perlustrata.

Una volta nell’ambiente, è davvero difficile effettuare una rimozione completa. Nel tempo la degradazione di queste microplastiche diventa invisibile in parallelo alla contaminazione chimica delle sostanze tossiche di cui si compongono. A più livelli della catena trofica si registrano queste microplastiche nello stomaco di numerosi animali marini e naturalmente molte specie fanno parte del commercio per il consumo da parte dell’uomo.

Questo è un problema a livello globale che quindi richiama a soluzioni globali di cooperazione. I primi passi si stanno muovendo attraverso campagne di monitoraggio e sensibilizzazione delle aziende produttrici in modo da contenere la perdita dei “nurdles” nel sito di produzione e durante il trasporto via terra e via mare. In parallelo, il monitoraggio ambientale da parte di volontari e scienziati risulta essenziale per valutare l’estensione del problema.

La campagna ha il fine di definire e quantificare le misure necessarie ad arginare la contaminazione ambientale da parte di queste microplastiche. In questi giorni, il nostro paese sta vivendo un momento storico davvero difficile. Ma non dobbiamo fermarci nel prestare attenzione verso temi che interessano la salute pubblica a lungo termine, come quello dell’inquinamento della plastica.

Il Governo Italiano ci invita a restare in casa ma per chi ha occasione di passeggiare in solitaria o con il proprio cane sulle spiagge di sabbia in questi giorni, magari può staccare un po’ i pensieri dello stress quotidiano impegnandosi in questa caccia ad un tesoro tanto pericoloso per la nostra salute quanto a volte invisibile ai nostri occhi.

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Redazione

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