Cava dell’isola: lo scempio continua
Cava dell’isola, una delle meraviglie più amate dagli ischitani e non, è ancora una volta vittima dell’uomo e della sua avarizia. Come ben ricorderete, la spiaggia è da tempo preda delle manie di grandezza di coloro che, totalmente incuranti dei danni che le arrecano, continuano sotto lo sguardo di tutti a danneggiarla.
L’associazione “Il Bosco che avanza” ha a cuore la salvaguardia della Natura ed ha deciso di agire sul territorio isolano. In data 22 maggio 2020 durante il sopralluogo a Cava dell’isola sono state rinvenute notevoli quantità di rifiuti e, cosa più grave, uno scarico di vernici.
Si tratta di vernici e composti chimici che, attraverso uno scolo, sono stati sversati in mare. Inoltre, tra i rifiuti rinvenuti ne sono presenti alcuni, la cui presenza è totalmente inaccettabile: pneumatici, ferri arrugginiti, muri da contenimento caduti. Com’é possibile accettare che la nostra Terra subisca simili violenze, senza che le persone facciano nulla a riguardo?
Ostentare il proprio amore per l’isola a parole, non è abbastanza e quando si tratta di agire contro coloro che la stanno distruggendo, la maggior parte delle persone si tira indietro. Ed è proprio questo il caso. Cava dell’isola, come anche il resto dell’isola, ogni anno è martoriata, in nome del guadagno dei singoli. Ogni anno, ripetutamente, la gente si gira dall’altra parte.
Siamo davvero disposti a sacrificare la nostra Terra, in nome di un guadagno effimero? La maggior pare delle persone risponderebbe di no, però sono i fatti che contano. Infatti, l’uomo ha deciso di accoltellare ancora una volta questa Terra, già ferita, per un minimo guadagno personale. Sarebbe stato davvero così complicato smaltire i rifiuti in maniera corretta? Eppure chi ci tiene, nel proprio piccolo lo fa tutti i giorni. Per il bene dell’isola tutti dovrebbero comportarsi in maniera corretta, per evitare di danneggiarla ulteriormente.
Tuttavia, esistono ancora individui che mettono a repentaglio l’equilibrio già fragile della natura e, cosa ancora più grave, agiscono indisturbati. Ma per quanto tempo ancora potranno andare avanti?
Bisogna fermare queste persone perché è inaccettabile che la nostra Terra sia in condizioni simili. Non possiamo più accettare che questi individui, continuino a oltraggiarla. Questi atteggiamenti non soltanto sono nocivi alla natura, ma anche all’immagine.
Ischia ogni anno è scelta da turisti di tutte le nazionalità per la sua bellezza. Chi mai deciderebbe di passare le vacanze, magari attese per molto tempo e guadagnate con tanto sudore, in un posto che si presenta nello stato in cui è stata trovata Cava dell’isola? Inoltre c’è anche il rischio che una trave di metallo finisca per ferire un bambino che si trova sulla spiaggia con la propria famiglia. In questo caso, chi sarebbe da ritenersi responsabile?
Ci sono persone che non intendono più permettere che queste dinamiche accadano. “Il Bosco che avanza” è un’associazione che si fa portavoce di coloro che amano davvero la propria Terra, e s’impegnano in prima linea in questa battaglia a difesa del territorio. Il sindaco di Forio, a tal proposito, si è schierato dalla parte del popolo.
Il territorio è del popolo ma se si continua a sfruttare in questo modo, fino all’ultimo, scomparirà per sempre e con lui il popolo stesso.
L’associazione “Il Bosco che avanza” agisce sul territorio, non solo con le parole, ma soprattutto con i fatti. Altre associazioni si sono fatte portavoce di messaggi, ma spesso non sono andate oltre. A un certo punto, però, le parole devono essere seguite da azioni. L’isola non ha bisogno di chiacchiere, ma di persone che ne proteggano la sua bellezza e fragilità. La nostra Terra ci ha sempre dato, adesso tocca a noi cittadini fare qualcosa per lei.