Schiuma a Sant’Angelo, l’esito dei prelievi: non era inquinamento ma “bloom” di alghe
(cs) Non c’è traccia di tensioattivi nelle chiazze
di schiuma individuate a Sant’Angelo d’Ischia, in prossimità delle spiagge
dell’istmo, nelle scorse settimane: si tratta di materiale organico in
decomposizione e, come già nelle prime ipotesi evidenziate dal team della
stazione zoologica Anton Dohrn, di un fenomeno di cosiddetto bloom algale.
E’ quanto emerge dall’esito delle analisi che l’area marina protetta “Regno di
Nettuno”, in collaborazione con la Guardia Costiera di Ischia, ha chiesto
all’Arpac. “Una risposta per certi versi tranquillizzante – sottolinea il
direttore dell’Area Marina Protetta Antonino
Miccio – perché nega l’effetto di inquinamento industriale nel mare di
Sant’Angelo. Allo stesso tempo, però, il bloom di alghe è correlato all’aumento
della temperatura del mare e, in senso lato, ai processi di antropizzazione,
che abbiamo tutti il dovere di mitigare”.
I campioni di acqua “sospetta” erano stati prelevati grazie a un pronto
intervento della Guardia Costiera di Ischia, al comando del tenente di vascello
Andrea Meloni, in una operazione che ha ancora una volta confermato la sinergia
tra istituzioni, trovando anche la piena collaborazione del team del
laboratorio ischitano del Dohrn.