Caremar. Michele Panariello contro il sistema: “Licenziato perché non conforme alla loro politica”

Caremar. Michele Panariello contro il sistema: “Licenziato perché non conforme alla loro politica”

È una storia di qualche tempo fa, Michele Panariello era un dipendente scomodo, era un lavoratore troppo attento alle regole e alle normative. Fu licenziato dalla sera alla mattina e fu in quel momento che Michele divenne un combattente contro il sistema aziendale e contro alcuni sindacati compiacenti. Una pratica cosiddetta di “ normalizzazione “ che comunque non ha colpito soltanto Lui. Panariello riammesso per effetto di una sentenza a Lui favorevole , giorni fa ha subito un ulteriore licenziamento ed oggi 21 Aprile 2022 è in Cassazione  con buona parte dei licenziamenti del 2015.

In una lettera lunghissima e piena di dettagli, ci ha raccontato cosa sta accadendo nella compagnia di navigazione che una volta era il fiore all’occhiello dei trasporti marittimi.

“Ci sono regole che disciplinano la navigazione, una nave non può salpare se non c’è un numero adeguato di personale di bordo. Prima della privatizzazione l’equipaggio da un minimo di 16 unità, in base al periodo di navigazione, a un massimo di 22 sempre per lavorare in sicurezza. Oggi a bordo ci sono 12 membri dell’equipaggio, il mozzo ad esempio è costretto a ricoprire tre ruoli, mozzo cucina e cabine.

Queste navi, come tutte quelle delle altre società sia del Golfo di Napoli  che altrove ,  dovrebbero navigare in totale sicurezza e questa certezza è legata sia alla Tabella di Armamento, sia all’affaticamento dell’equipaggio; da qui il necessario rispetto dei tempi di riposo, un’esigenza che comunque non si lega soprattutto quandoil marittimo imbarcato è costretto ad orari molto superiori a quelli imposti per legge e per raggirare normativa, spostato da una unità all’altra concontinuità lavorativa”. 

ORDINAMENTO

L’eliminazione del cuoco da bordo chiaramente è in disaccordo con quanto previsto dalla MLC 2006 Standard A3.2 Alimentazione e servizio di ristorazione della quale la Capitaneria di porto è l’organo deputato al controllo della sua applicazione.

Inoltre si fa riferimento ad uno studio R.I.Na. ad oggetto “Determinazione Tabelle minime d’armamento”, commissionato dalla Società di Navigazione Caronte &Tourist Isole Minori di Milazzo per le proprie Unità tra le quali ne risultano tre gemelle alle Unità Caremar e che svolgevano identico servizio di navigazione di classe “C” collegando la Sicilia con le Isole Eolie, Egadi ed Ustica e per le quali il R.I.Na prevedeva tabella minima di armamento con 12 persone di equipaggio in viaggio di trasferimento; 15 persone di equipaggio con passeggeri compresi fra 13 e 315; 16 persone di equipaggio con passeggeri fra 316 e 623.

Sulla tematica Tabella di armamento-Sicurezza e in riferimento alle Unità CaremarADEONA – FAUNO – DRIADE – NAIADE nel 2014 , il Perito del Tribunale  di Napoli, nonché CTU, Cap. Sup. di Macchine Umberto Maltese chiude la Sua Relazione al Giudice con le seguenti parole :

CAPITOLO 5 – CONCLUSIONI -Dall’esame comparativo della documentazione esaminata con i contenuti di Leggi e Normative in materia, emerge che la Tabella Minima di Sicurezza ridotta a 15 persone e relativo Ruolo di Appello, rilasciata in via provvisoria dall’Autorità Marittima di Napoli con prot. n. 40/013 – A in data 10 luglio 2013 e la Tabella Minima definitiva, rilasciata dal Comando Generale del corpo delle capitanerie di Porto – Reparto 6 – Ufficio 4 – Sezione 2 – in data 24 giugno 2014, con prot. n. 61819 del 26 giugno 2014, non consentono nè l’ordinaria gestione della nave e relativi servizi e nè la gestione dei mezzi di salvataggio in dotazione, nella fase di “abbandono nave”, così come ampiamente evidenziato in narrativa. In conseguenza, le Autorità Marittime, forzando i limiti discrezionali in capo alla stessenel momento che hanno approvato la detta Tabella Minima di Sicurezza a 15 persone, si sono assunte il rischio legato alla probabilità del verificarsi di un evento imprudente e dannoso assumendosi, nella tale ipotesi, una loro diretta responsabilità.

Aragione dei motivi come sopra illustrati, si ritiene quindi ampiamente giustificata la eventuale domanda/impugnazione alle varie Autorità – in funzione delle rispettive competenze – del ritiro in autotutela della Tabella Minima di Sicurezza in questione e il ripristino ad horas della preesistente Tabella, già per se stessa suscettibile di aggiornamenti, secondo il principio melius re perpensa.

FORIO (NA) 03 novembre 2014 

Pertanto, la vicenda Panariello se si conclude come da Lui sperato e ce l’auguriamo, è di supporto ad una stabilizzazione del vecchio personale e nei limiti numerici  che la sicurezza in mare  impone .Si auspica che la Caremar ritorni sui suoi passi e ripristini l’originario numero di componenti l’equipaggio (16 unità minime ) per cui è stato sottoscritto l’ integrativa aziendale (L. 148/2011 art. 8). Ma le cose non  sembrano in via di miglioramento  in Caremar né  gli atti successivi lasciano prevedere momenti  di  svolta in positivo . E’ di questi giorni, il 19 aprile 2022 , la sottoscrizione di  un nuovo accordo sindacale tra Alilauro e sindacati CGIL-CISL e UIL   che abroga il precedente del 18/12/ 2012  e che getta le basi per uniformare  la tematica “ al ribasso” a tutto  il naviglio del Golfo di Napoli. Naturalmente su questo il nostro giudizio rimane sospeso fino a conoscere gli atti e  le eventuali considerazioni/ reazioni dei marittimi e dei loro sindacati di riferimento non firmatari.

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Marcello De Rosa

Marcello De Rosa

Amo la mia terra senza se e senza ma. Scrivo la verità perché la verità ci rende liberi. La mia libertà la conquisto giorno dopo giorno svelando il marcio della nostra società