PER IL BRANCO DI PALERMO BUTTATE LA CHIAVE, LA SOCIETÀ HA FALLITO
Non è facile scrivere ciò che si pensa dopo la violenza di gruppo a Palermo, la rabbia prevale sulla lucidità. Una storia che purtroppo sempre più spesso col passare del tempo tutto lo metabolizzeremo e “inseriremo” tra le notizie brutte e crude. Fatta e scritta dai sei ragazzi che hanno violentato più volte una giovane donna e la questione però ci dovrebbe riguardare più vicino di quanto si immagini. Ne hanno approfittato perché ubriaca. Quanta ferocia inaudita, la ragazza urlava il suo dissenso, il suo “basta, mi fate male” e più urlava e più le bestie continuavano. I genitori non sono i soli colpevoli, probabilmente forse quanto o più dei ragazzi. Hanno fallito come educatori e come persone, come figure genitoriali. Però, la così detta società civile, cioè tutti noi, può esimersi da qualsiasi responsabilità? Siamo sicuri?
La povera ragazza ha perso per sempre la spensieratezza, è stata catapultata all’interno di un tunnel dove la luce del sole non la raggiungerà forse mai più. È un dolore e un ricordo che non potrà mai essere lavato con una pezza umida o con una seduta psicologica, è per sempre.
Quei sei animali (umani?) sono stati arrestati e incarcerati, ora piangono non per il rimorso del gesto ma per la paura che in carcere potranno subire ritorsioni secondo un codice non scritto. Si, nelle carceri c’è una sorta di “onore”, c’è una legge dove violentatori e pedofili sono carne da macellare. Non ci devono essere sconti o attenuanti, la società civile vuole una condanna con un minimo di trent’anni. Alla mamma di uno di loro che ha dichiarato che “È una poco di buono”, come se giustificasse il comportamento del branco, bisogna ricordare che attraverso le sue parole sta affermando che la società civile ha fallito. Che vita potrà mai avere quella povera ragazza, quale futuro di incubi e terrore l’aspetta nel chiudere gli occhi la sera? Dovrà essere seguita ed aiutata a vita. Lo Stato deve esserci sul serio, la magistratura deve mettere da parte la politica e fare il proprio dovere, perché non dovrà mai più esserci l’impunità per questa razza di rifiuti umani. Basta! Davvero basta. Ma noi, tutti quanti, la società “civile”, possiamo davvero affermare che il nostro compito termina con la richiesta di pene esemplari? O forse è il caso di avviare una profonda riflessione per capire perché, come mai, la ferocia è divenuta una cosa normale? La società può davvero dirsi innocente solo per non aver commesso il fatto?