ELOGIO DEGLI STUDENTI ISOLANI

ELOGIO DEGLI STUDENTI ISOLANI

Nel mese di aprile si sono svolti numerosi e qualificati convegni ed eventi in vari Comuni dell’isola.

Varrebbe la pena di soffermarsi e analizzarli a uno a uno. Ma, per un opinionista che si esprime a cadenza settimanale, risulta difficile affrontarli tutti e uno alla volta. Ho pensato fosse più utile estrarre una costante, un minimo comune denominatore tra i vari fattori presenti. Non in tutti, ma in buona parte sì, erano presenti studenti o, comunque, giovani. A loro va il mio plauso e sollecito anche il vostro di lettori, anche se, in alcuni casi, la presenza degli studenti era dettata dall’alto. Perché si parla spesso e superficialmente male dei nostri ragazzi, che sarebbero distanti e disinteressati alla vita politica, sociale ed economica dei Comuni in cui vivono.

E voglio contrapporre i ragazzi di Ischia a quelli che, in questi giorni, mal si sono comportati, per esempio, all’Istituto Belluzzi Fioravanti di Bologna dove, accanto a una legittima protesta, hanno affiancato un inaccettabile danneggiamento di locali e oggetti scolastici e, addirittura, hanno perpetrato un furto di computer, così come i ragazzi della Scuola Amedeo Maiuri di Napoli, che al cinema Plaza del Vomero hanno inspiegabilmente applaudito alla scena dell’uccisione del giornalista Giancarlo Siani, vittima di camorra, nel film Fortapache.

Sintomo che in quelle scuole qualcosa non ha funzionato. Molto diverso il comportamento e la compostezza degli studenti ischitani, ai quali è andato anche il sentito ringraziamento della giornalista Isabella Marino di Discover Campania, in occasione del 150^ anniversario della nascita dell’ing. Mellucci, costruttore della strada Casamicciola – Lacco Ameno. Io ho intravisto, innanzi tutto, educazione e correttezza di comportamenti ma anche attenzione e voglia di capire, anche se spesso i relatori dimenticano l’esigenza di applicare modelli di comunicazione semplice ed empatica, adatta al linguaggio e alla sensibilità giovanile. Cito, a volo d’uccello, una serie di eventi culturali svoltisi in aprile: “Col Museo del mare a vele spiegate fino a maggio”, nel cui ambito si è tributato un commosso e sentito ricordo alla scienziata della biologia marina, Lucia Mazzella ( indimenticabile mia compagna di Liceo); “Andar per cantine” dal 25 al 1 maggio; il ricordo dell’ing. Gioacchino Luigi Mellucci, costruttore della litoranea Casamicciola-Lacco, nella sala consiliare del Comune di Casamicciola, in occasione del 150^ anniversario della nascita dell’ingegnere; il Convegno, nella sala consiliare del Comune di Barano sulla fragilità mentale, voluto fortemente dal prof. Amelio Cernigliaro; l’Incontro con il banchiere Pietro Modiano alla Biblioteca Antoniana, organizzato da Rosario De Laurentiis per il Circolo Sadoul; la presentazione del libro “ Storia della Terra” del prof. Di Geologia Alessandro Iannace presso il Liceo Buchner, in occasione della Giornata della Terra; “Ischia tra presente, passato e futuro” Seminario del Corso Magistrale di Metodologia della Ricerca Archeologica dell’Università degli Studi di Milano; la tre giorni “P’INK Memorial” dell’artista tatuatore Pietro Romano nella tenuta D’Ambra “ Calitto” a Forio, fatto di musica celtica, tatuaggi, poesie, illustrazioni, su organizzazione Pro Loco Pithecusae di Forio più altri. E, naturalmente, la “Notte del Liceo Classico”, alla sua X edizione, presso l’istituto Buchner. Un evento ricco di cultura, teatro, musica, poesia, fotografie e dibattiti, con la partecipazione entusiasta di studenti e genitori, in cui il ricordo della barbara uccisione di Giacomo Matteotti, per mano fascista, non ha prodotto divisioni e polemiche come, purtroppo, è avvenuto altrove. Insomma una serie di occasioni di studio e approfondimento storico, archeologico, geologico, marittimo, sociale ed economico riguardanti da vicino la nostra isola. E i giovani non sono apparsi assenti e disinteressati.

Certo, c’è ancora molto da lavorare sotto un profilo motivazionale, pedagogico, scolastico (ma siamo sulla buona strada) per riappacificarci con quella che un eminente psicoanalista italiano, Massimo Recalcati, ha definito “generazione Telemaco” e spieghiamo il perché. Sostiene Recalcati che “Questa che abbiamo davanti è una generazione di figli che si trova di fronte a un vuoto: manca il “padre” che rappresenti la legge, il padre la cui parola possa avere un peso”. In realtà i padri attuali vogliono essere “amici” dei figli e così viene a mancare quel sano contrasto che c’era tra la generazione dei figli e quella dei padri, quando si cresceva in contrapposizione e in contrasto col genitore.

Quella era una forma di emancipazione e liberazione dalla tutela genitoriale e di configurazione di una personalità nuova ed autonoma. Come Telemaco, pertanto, gli attuali figli si mettono in viaggio alla ricerca del padre. Ma, in realtà, la soluzione non è il ritrovamento del padre, ma il viaggio stesso, quel viaggio verso la conquista di una propria autonomia e personalità. Questi concetti Massimo Recalcati li ha illustrati di recente al Teatro Mercadante di Napoli, a un folto pubblico di studenti. Così come, al Teatro San Carlo lo storico Alessandro Barbero aveva suscitato l’entusiasmo giovanile. Anche un altro illustre Psichiatra-psicoanalista Vittorio Lingiardi, dell’Università La Sapienza di Roma, sostiene la tesi della “Fame di padre” dei giovani. 

Ma Lingiardi lancia un allarme: attenzione che il bisogno di “padre” non si traduca con l’individuazione dell’uomo (o donna) forte che supplisca all’assenza del genitore. In tal caso si scivola nel culto della personalità, nel “Bapakismo”, termine indonesiano per indicare il culto del tiranno Suharto (1965-1998) che assicurava sviluppo e ordine al paese.

Ad Ischia, fortunatamente, non c’è nessun capo da adorare e far assurgere a novello padre. E’ per questo che le tante meritevoli Associazioni culturali isolane, la Scuola e perfino alcuni rassicuranti e democratici esponenti delle Forze dell’Ordine possono occupare quel ruolo paterno mancante, come stanno facendo e devono continuare a fare.

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Franco Borgogna

Franco Borgogna

Giornalista "glocal" e' la mia ambizione, un indagatore della società locale, consapevole che Ischia e' parte di un mondo dai confini vasti e che ciò che succede nel mondo globale si riverbera sull'isola così come le sorti del patrimonio naturale e culturale di Ischia riguardano il mondo intero.