“ISCHIA, OLTRE L’URAGANO”: L’APPELLO PROGRAMMATICO PER L’ISOLA PER LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

“ISCHIA, OLTRE L’URAGANO”: L’APPELLO PROGRAMMATICO PER L’ISOLA PER LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

Aprile 2024-  Casamicciola T. oggi muore per effetto dell’insipienza istituzionale che pensa di poter superare gli eventi disastrosi avvenuti (terremoto ed alluvioni) nella continuità di una normativa standardizzata e ripetitiva per niente innovativa, con “nulla di innovativo” se non i soliti interventi di facciata per niente incisivi e programmatici che sanno solo di elettoralismo e di clientelismo. A tale proposito è particolarmente significativo il recente atto deliberativo che chiama il nome altisonante di Massimiliano Fuksas a “ridisegnare” il volto di Casamicciola dopo gli eventi del 2017 e 2022 senza che esso fosse degnamente sostenuto da preliminari ed operative intese inter-istituzionali. 

  Le giuste lamentele che raccogliamo – da chi ha perso la propria casa, il lavoro, la serenità di vita; anche per l’invadente  dissesto economico generalizzato, per i diritti costituzionali negati, per chi vive nell’emarginazione  sociale e culturale e che vive il territorio nella tragica illusione di un punto di fine del proprio disagio – ci costringono a ripeterci sulle proposte inascoltate, a soffermare l’attenzione di tutti sulle scelte politiche finora praticate proponendo una riflessione dirimente che richiami l’opportunità di un PUC ( Piano urbanistico Comunale ) ad hoc per Casamicciola che sia coerente con le più ampie prescrizioni di un Piano di Assetto Territoriale isolano  e con le finalità del Piano Paesistico del ’95; un PUC varato e finanziato, nel rispetto di una corretta pratica democratica e  in tempi ristrettissimi. 

Un percorso istituzionale di verità e di concretezza operativa occorre per intervenire con urgenza, con una “legge speciale” senza creare ed alimentare facili illusioni e delusioni ma con un rinnovato Protagonismo dei Consigli Comunali. E’ questo ciò che chiede la gente di Casamicciola T. e noi, richiamando il triste passato, con il presente atto vogliamo dare il nostro positivo contributo rompendo l’incanto della politica di facciata finora maturata. La storia di <Casamicciola che “e” Ischia>  fin qui scritta va interrotta con un diverso atteggiamento della politica e delle istituzioni e ciò per dare risposte e dignità di cittadinanza da tempo negate al popolo di Casamicciola ed all’isola tutta.

A woman observes the damage caused by the landslide on the Belliazzi spa, the oldest spa in Casamicciola, Ischia (Naples), 26 november 2022. ANSA/ CRO FUSCO

Circa la Pianificazione locale e isolana negata richiamiamo qui:

  1. L‘impegno dell’EVI ( Ente per la Valorizzazione dell’isola d’Ischia )  si manifesta  negli anni dal 1959 al 1964 ( anno della cosiddetta  legge Ponte) e con la partecipazione attiva del compianto prof. Cristofaro Mennella consegnò ai Comuni una bozza di pianificazione intercomunale ( Piano Beguinot ) che, per demerito delle sei Amm.ni dell’epoca, dette vita a  sei piani comunali “incoerenti e clientelari”  ( così come evidenzia egregiamente il prof. Raffaele Castagna nella Sua Rassegna d’Ischia “L’Evi- dal 1950 al ‘99/ cinquant’anni di vita e di storia isolana” );
  2. La proposta per il Piano Urbanistico Territoriale dell’isola d’Ischia del 2002 – commissionata dai sei Comuni dell’isola allo Studio di Architettura Ferrara di Firenze con la partecipazione dell’urbanista prof. Sebastiano Conte –  mai resa operativa, nella cui Relazione particolarmente interessante è il seguente drammatico stralcio:

“Negli ultimi 50 anni la superficie agricola è scesa dal 77% al 16, 6% e quella incolta è passata dal 18,21% al 47, 4% mentre la superficie urbanizzata è salita dal 4,82% al 36%. Ma i dati sono di oltre un decennio fa e non tengono conto del fenomeno sommerso dell’abusivismo”. L’attività edilizia dal 1951 al 1991 si è accentuata al punto tale che a Barano e Serrara-Fontana le abitazioni sono pressoché raddoppiate mentre negli altri Comuni sono addirittura triplicate. Complessivamente i vani sono quintuplicati con valori del 710% a Lacco Ameno e del 606% a Forio. La maggior parte dei vani non è occupata stabilmente in quanto essi sono utilizzati soltanto per le vacanze (28.288 è il numero dei vani non occupati raggiunto nel 1991 di cui il 66,8% a scopi non residenziali); ad una crescita edilizia di tale misura ha contribuito il “condono edilizio” (legge 47/1985) che nell’isola d’Ischia conta attualmente ben 12.017 domande presentate più ulteriori 8.237 domande dovuto al secondo condono-appendice (DL n.551/1994) a cui devono essere aggiunti i dati relativi all’abusivismo effettuato dopo il 1985 e non suscettibile di sanatoria”

Nella relazione si precisa anche che trattasi di “grandi numeri” che “denotano come la situazione sia giunta a livelli di saturazione tali da rendere impraticabile un ulteriore appesantimento del carico urbanistico” (siamo nel 2002!). “Questi processi – sottolinea Ferrara –  sembrano condurre progressivamente lo sviluppo dell’isola alla non-sostenibilità con conseguente aumento del rischio idrogeologico, produzione di eco-mosaici sempre più artificializzati e frammentati, squilibrio nell’uso delle risorse, perdite indebite di funzioni primarie”. (Relazione agli atti dei sei Comuni in data 25/03/2002)

  • la voce autorevole e critica del giornalista Giuseppe Mazzella che ritiene “una storia assai deplorevole”  il silenzio amministrativo evidenziato nella Relazione Ferrara che comunque egli richiama all’attenzione pubblica  ed alla politica anche  nel 2011 allorquando senza mezzi termini il 5/04/2011 così si esprime:

 “La relazione Ferrara esprime l’opinione degli autori secondo la quale la proposta di Piano Urbanistico Territoriale isolano mira a riconvertire in positivo i danni arrecati all’ambiente” poiché “il peggior impatto ambientale si avrebbe se tutto rimanesse com’è “; in più, afferma: “siamo di fronte ad una Regione Campania  inefficiente sin dalla Sua istituzione  (1970)  …  per non aver avviato la tanto necessaria Pianificazione Territoriale  e la Programmazione economica….  nonostante una  valanga di studi di fattibilità, di piani di settore, piani generali, deleghe e sub-deleghe alle Province tanto da essere “commissariata” nel 1995 dal Governo tecnico Dini per l’approvazione del Piano Paesistico o Urbanistico territoriale dell’isola d’Ischia approvato con decreto del Ministro dei beni Culturali dell’Epoca Antonio Paolucci, “prestato” alla politica in quanto Sovrintendente del polo museale di Firenze”; e sul tipo di  “espansione economica che ha conosciuto l’isola”, riporta  anni dopo il Suo disappunto sul periodico  “ il Continente” del giugno 2019  con queste parole:“ …  Neanche un terremoto – quello del 21 agosto 2017, il tredicesimo nella storia sismica dell’isola d’Ischia, il primo del XXI secolo dopo una quiete durata 143 anni dal terribile terremoto del 28 luglio 1883, il sesto del XIX secolo – ha determinato l’avvio della Pianificazione Territoriale nell’isola d’Ischia: … “

Da queste tragiche premesse, frutto di un contesto amministrativo/operativo fin qui determinato assai carente, emergono adempimenti incompiuti, azioni perditempo come quelle di Fuksas e tentativi fuorvianti, inutili ed incoerenti rispetto alla realtà determinatisi sull’isola, che creano ulteriori disorientamento e disaffezione alla verità ed alla legalità, che nulla promettono di positivo se non affari elettorali a dir poco, a cui non possiamo che contrapporre il nostro rammarico il nostro dissenso politico.

Ciò posto, pubblicamente denunciamo, salvaguardando la qualità dell’uomo e la tempestività e la validità della Sua azione emergenziale, la improduttiva azione commissariale che per carenze legislative e costretto ad operare nella limitatezza del mandato ricevuto si trova ad agire in un contesto istituzionale frastagliato e confusionario, oltretutto inadempiente!

Richiamiamo qui la validità de < Il Manifesto per Casamicciola che “ è ” Ischia > sottoscritto il 22/Gennaio ‘2023  nei suoi qualificanti indirizzi programmatici:

 “la mancanza di una visione politica unitaria dell’isola (se non Comune Unico, che si auspica!) che dagli anni Ottanta ad oggi ha determinato uno sviluppo senza progresso con due fratture: quella disgregazione sociale che ripiega sull’egoismo ed individualismo  e quella tra l’uomo e l’ambiente piegato ed utilizzato a fini meramente speculativi. Occorre superare le competenze spacchettate tra varie istituzioni e la confusione di ruoli; occorre che gli organi politici e amministrativi assumano iniziative atte a superare l’emergenza. Occorre una legge speciale per Ischia con lo stop al consumo di suolo; è indispensabile pensare ad una rigenerazione  urbana di tutta l’isola  perché “Casamicciola è Ischia”  e tutti e sei Comuni siano interconnessi in un unicum comune Piano di Assetto ad hoc; occorre chiedere alla Regione Campania l’istituzione del Parco Regionale del Monte Epomeo con annesso Parco Scientifico Internazionale per il costante  studio del territorio come da tempo richiesto dal vulcanologo Giuseppe Luongo; occorre una salvaguardia preventiva del territorio con i terrazzamenti  e rilanciando l’agricoltura; si propone – come fu l’EVI – l’ente ERI ( Ente pubblico  per la gestione della Ricostruzione dal terremoto e dalle alluvioni e per garantire l’azione preventiva); il recupero dell’Osservatorio Geofisico anche come Centro di idro-climatologia e vulcanologia; l’acquisto del palazzo del Monte della Misericordia,  … e poi in aggiunta i tre punti della recente proposta popolare del gennaio 2024 per il recupero socio-culturale del Capricho de Calise,; in più, il recupero ed il potenziamento delle parracine o muri a secco, la valorizzazione ed apertura al pubblico della “casa della cultura” del bibliografo dott. Giuseppe Mennella ex-Centro per l’ Impiego  in Casamicciola, patrimonio della regione Campania ed oggi abbandonata; …

Richiamiamo qui anche il costituito “Fronte Unito  dell’ambientalismo dell’isola d’Ischia”, coordinato da Gianni Vuoso, per la sensibilità e l’attivismo da esso già ampiamente espresso sulla tematica ambientale e che in questo momento è particolarmente impegnato su tre questioni del Comune d’Ischia: Rio Corbore e scarichi inquinanti a mare ( che coinvolge i Comuni di Barano e Ischia ), lo scempio de La Siena ad Ischia Ponte, il recupero a Patrimonio pubblico del Maschio del Castello Aragonese venduto anni fa a privati ed oggetto di speculazione edilizia già contestata da tempo ed oggi in uno stato di abbandono vergognoso in uno al Faro di proprietà comunale. Ma non dimentichiamo la necessità di ridare luce all’intero borgo di Ischia Ponte con l’Aenaria, il Parco della Maddalena, di Pithaecusa e quello di Zaro, la salvaguardia dell’area delle fumarole di Casamicciola e del Cuotto e di Serrara, ….

La scelte  obbligata per avviare per l’isola una Pianificazione Territoriale – possibile, concreta, imperativa – è la riproposizione della “Programmazione Negoziata” – così come proposta negli anni ‘90 del ‘900 – con una Società di Trasformazione Urbana ( STU) ai sensi dell’ art.120 del Testo Unico Enti Locali  promossa dai sei Comuni con la diretta partecipazione al capitale sociale dell’agenzia pubblica “INVITALIA” per gli interventi di finanza territoriale sia per l’acquisizione, attraverso l’ esproprio, delle aree immobiliari  dismesse con il caso emblematico del complesso Pio Monte della Misericordia di Casamicciola, sia per il salvataggio di piccole e medie imprese in crisi finanziaria ma di rilevanza sociale. Questi interventi  – nell’ ottica di un Contratto Istituzionale di Sviluppo fra i sei Comuni concertato con il Governo e la Regione anche ai sensi dell’ art.32 del Tuel –  dovranno essere capaci di avviare la transizione ecologica ed un nuovo modello di sviluppo programmato per una economia matura ma in sofferenza che si sta trasformando in economia assistita (CAS, contributi, esonero tasse etc.) con la sussistenza dei redditi dei pensionati e delle rimesse degli emigrati già vissute per metà del Novecento e che ritornano con la gioventù produttiva che lascia l’isola d’Ischia ed il Mezzogiorno per il lavoro. Isola d’Ischia 18/04/24

 Crediamo che Ischia-isola si trovi a vivere un momento epocale.

 Oggi 10/6/2024, giornoche richiama la splendida figura politica dell’On. Giacomo Matteotti a 100 anni del Suo efferato omicidio per mano fascista guidata da Mussolini, gli estensori della proposta di cui sopra nel ricordo e in Suo onore danno vita al seguente gruppo politico/movimento di lotta per .., dal significativo titolo: 

“il 25 Aprile rigenerativo dell’isola d’Ischia” per ridare nuova luce all’isola[1]

Aprono, pertanto, un confronto democratico a tutto campo e su tutte le tematiche per affermare valori e dare forza alla strategia più opportuna, non trascurando di sostenere ogni iniziativa coerente che dovesse venire da estranei al movimento per tutelare diritti costituzionali e per garantire quella svolta opportuna per la rigenerazione dell’isola d’Ischia e della sua politica.

Nicola Lamonica

Gianni Vuoso

Gino Barbieri

Giuseppe Mazzella


[1] ( operativo provvisoriamente dagli estensori e dai  primi firmatari del documento, in attesa di definizione congressuale ad hoc  con approvazione dello Statuto costituente! )

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Redazione

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