LE DUE PAGODE CINESI DI ISCHIA
Il titolo si riferisce alla circostanza che ci fu una prima Pagoda cinese, nel terminale della riva sinistra del Porto d’Ischia, risalente esattamente a 100 anni fa. Molti, erroneamente, credono che il termine “Pagoda” origini dalla orientaleggiante costruzione di proprietà Camerini, ex villa Masturzi. E’ leggenda popolare che la moglie americana del colonnello medico Giovanni Masturzi, signora Eleonora Wolf, usasse pavoneggiarsi sempre con un ombrellino aperto per il sole, da cui – quando si voleva prendere in giro una persona che si dava delle arie – si diceva: “Eccola, mi sembra la signora della Pagoda”. Ma non era quella villa la vera “Pagoda” bensì la costruzione a forma esagonale fatta costruire dal re Ferdinando II nel 1854, una specie di tempietto cinese, dal quale una banda musicale accolse festosamente Re Ferdinando al suo primo ingresso nel porto d’Ischia col panfilo Delfino. Nel 1893 la Pagoda venne restaurata e nel 1917 (prima guerra mondiale) fu utilizzata come deposito di benzina e, infine, nel 1924 demolita. Ma oggi c’è un secondo caso di Pagoda cinese: l’acquisto dell’ex night club “Scotch” da parte dei cinesi del Vip Market di via Vincenzo Di Meglio, Barano. Ma in questo caso non parliamo di bella costruzione orientaleggiante, bensì di un capannone extra large che, in pratica, occupa buona parte della spiaggetta della Pagoda.

Non ho alcun timore a dire che la zona Pagoda è stata oggetto di depredazione privata ai danni della proprietà demaniale. Ad iniziare proprio dal grande capannone sulla spiaggetta adibito da Tonino Baiocco a night club. Ma i tempi dello Scotch club erano diversi, si avvertiva il bisogno di incoraggiare iniziative private che sostenessero lo sviluppo turistico e tra le forme di turismo da incentivare c’era sicuramente lo svago, il divertimento, i luoghi di musica per giovani. Per cui era tollerabile lo “strappo” (temporaneo) alla sostenibilità ambientale, acustica, paesaggistica. Ma era ovviamente una scelta che avrebbe dovuto avere una durata nel tempo, in quanto parallelamente all’esplodere del turismo di massa, bisognava, assicurare una “decrescita responsabile” dell’invadenza dell’imprenditoria privata, restituendo spazi pubblici al godimento collettivo.
Ora è impensabile rinnovare la concessione a quella struttura ingombrante che occupa buona parte della spiaggetta, come è impensabile non ritirare la concessione a strutture ricettive, nella zona circostante, su arenili e scogli, sui quali è stata gettata anche base solida per i clienti di lusso di Resort vari. Bisogna restituire alla collettività i beni demaniali dati con faciloneria in concessione, senza accertare nemmeno la legittimità di quelle costruzioni cresciute negli anni.
Si dà il caso, ora, che proprietari di quel capannone ex night club, siano diventati i cinesi, gestori del Vip Market adiacente al Supermercato dei Lombardi. Mi dispiace per i cinesi, ma credo proprio che abbiano acquistato la classica Fontana di Trevi, una struttura nella quale forse volevano ricavare un ristorante che insiste su proprietà demaniale, con concessione scaduta il 31/12/2023 (al massimo al 31/12/2024, se si vuole considerare valida la proroga di un anno stabilita dal Comune d’Ischia). Quella struttura (che – ripetiamo – ebbe una funzione di traino in un periodo di lancio turistico) oggi non può più restare dov’è e com’è. E’ un paradosso: dalla Pagoda cinese di re Ferdinando II si rischia di passare alla Pagoda cinese di Vip Market.
Ma non tutto è mercato, non tutto si può comprare, e non importa se si tratta di imprenditori ischitani, italiani o cinesi. Intanto, registriamo con favore che “Mascalzoni Eventi”, un gruppo di artisti musicali, ha organizzato, proprio nel Parco della Pagoda, “Desidero che…”, una manifestazione di divertimento per giovani, sulla scia della nuova (positiva) tendenza di eventi “en plein air”, dimostrando che si può fare a meno di ingombrare la spiaggetta e assicurare divertimento per i giovani. Naturalmente, è auspicabile che questi eventi all’aperto, avvengano sempre nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e di ordine pubblico.