CHE IL GRIDO DI SILVIO E LA SUA LOTTA NON SIANO INUTILI
Silvio Carcaterra, 51 anni, cancro all’intestino, 50 e più chemioterapie, una battaglia contro l’immobilismo della classe politica, la voce dei tanti malati di tumore dell’isola d’Ischia. Sono passati quattro giorni dalla sua dipartita e non c’è stato nessuno degli “eletti” che sia uscito con qualche parola di conforto per la moglie e per la famiglia. Il silenzio per il lutto è d’obbligo ma non per Silvio.

Quanti sono i malati di cancro sull’isola? Quanti sono i posti disponibili al centro oncologico della Clinica San Giovangiuseppe? Quanti sono i malati che intraprendono il viaggio della speranza sulla terra ferma per sottoporsi alla chemioterapia? A queste domande ci dovrebbe essere qualcuno competente che deve rispondere. È un dato di fatto che per i politici, compresi quelli della Regione Campania, siamo solo numeri o voti, una percentuale che ci costringe a morire perché non abbiamo nessun diritto a curarci. Ricordiamo ai lettori che più del 50% del Pil della Regione Campania proviene da Ischia, un grande flusso di soldi che non fa ritorno per risolvere i problemi che attanagliano quest’isola, Sanità su tutti.
Silvio Carcaterra l’ha sempre saputo che non ce l’avrebbe fatta, che non sarebbe mai guarito, per questo tremendo motivo si è sempre battuto per i diritti di tutti quelli che non hanno avuto il coraggio di esternare il proprio disagio chiudendosi nel conforto della famiglia. Il nostro guerriero è riuscito laddove altri hanno fallito, sia ben chiara la cosa, i politici non sono responsabili della sua morte ma responsabili del lungo calvario di questi uomini e donne che oltre a combattere contro questo maledetto male hanno e dovranno combattere contro una burocrazia insensata.
Grazie Silvio, grazie per averci fatto capire a cosa andremo in contro portando avanti ciò che dovrebbe diventare la battaglia di ogni abitante di quest’isola.