DIFFERENTI POLITICHE LOCALI. A CONFRONTO ISCHIA, CAPRI, PROCIDA E AGRIGENTO

DIFFERENTI POLITICHE LOCALI. A CONFRONTO ISCHIA, CAPRI, PROCIDA E AGRIGENTO

Lo so, intuisco la prima obiezione di fronte al titolo, lo sconcerto del lettore che si chiede: “Che c’entra Agrigento con Ischia, Procida e Capri?” Lo spieghiamo. Il confronto tra Ischia e Capri, intendiamo farlo a proposito della diversa scelta politica sui collegamenti marittimi che intende fare Ischia rispetto a Capri. Mentre il confronto tra Procida e Agrigento lo facciamo a proposito della scelta fatta dalla Capitale della Cultura 2022 rispetto a quella che sta facendo Agrigento, Capitale della Cultura 2025. Cominciamo con i trasporti marittimi: c’è una forte e generalizzata lamentela di Ischia (ma anche di Procida) sulla qualità e quantità dei mezzi di trasporto delle compagnie private che hanno gli accosti in concessione. Ma aumentare le corse è sempre un bene? Non fare alcuna differenza tra chi “pendola” per ragioni di lavoro o di salute rispetto a chi invece viaggia per puro piacere o per ragioni meramente consumistiche, è produttivo? O dovremmo convincerci, come si sta convincendo Capri, che una cosa sono gli orari di andata e ritorno lavorativo Ischia – Napoli o viceversa (lo stesso vale anche per Pozzuoli), altra cosa le richieste dei residenti per visitare la città, partecipare a spettacoli o eventi in terraferma o solo per acquistare merci e prodotti, che magari sull’isola non si trovano o che trovano a prezzi più alti (Sebbene questo ragionamento oggi sia largamente superato dal vasto ricorso ad acquisti a domicilio attraverso la Rete).

E poi c’è il discorso turistico: il turista straniero o quello italiano, non regionale, programma per tempo il suo viaggio; quindi sa quando e come partire, a prescindere dall’aumento di corse. Completamente diverso è il discorso per il turista di Napoli e provincia, pronto a partire all’ultimo momento e magari per uno-due giorni, approfittando di traghetti o aliscafi disponibili a tutte le ore.

Poi non lamentiamoci dei problemi di “arrembaggio turistico” che manda in tilt servizi, quiete e sicurezza. Ecco, dunque, che il Sindaco di Capri, Paolo Falco, è pronto a richiedere che ci sia un dimezzamento di corse e sbarchi (sabato 21 settembre, Capri ha contato 31mila sbarchi!). Quindi Capri farà convocare, alla Regione Campania, le Compagnie di Navigazione, per programmare un dimezzamento delle corse attuali. Ricordiamo che l’isola di Capri ha 14 mila abitanti e 6152 posti letto, distribuiti in 605 strutture.

Ha, insomma, una «capienza», oltre la quale è caos e, dice giustamente Anna Paola Merone, su Il Corriere del Mezzogiorno, finisce per truffare i turisti in transito, che non vedono nulla, attanagliati per ore in file davanti a qualunque struttura o servizio. Ha ragione Ischia a invocare più corse o ha ragione Capri a lavorare per un dimezzamento? Pareri e scelte diverse. Così come la città di Agrigento, futura Capitale Italiana della Cultura per il 2025, fa una scelta diametralmente opposta a quella che aveva fatto Procida.

La nostra isola dirimpettaia puntò tutto su eventi (molti dei quali, imposti dai circuiti regionali, dal sapore esotico e niente affatto ispirati alla tradizione, cultura, identità procidana) e niente sulle strutture e infrastrutture; col risultato che oggi, di quella esperienza, nell’isola, non rimane niente.

Al contrario, Agrigento (e i 42 altri Comuni coinvolti) punterà tutto su rinnovamento di strutture, riordino, decoro (44 progetti di risistemazione). Strade, marciapiedi, verde, che non sono elementi estranei alla cultura, ne sono la premessa indispensabile, il contenitore del contenuto culturale. Il Sindaco di Agrigento, Francesco Micciché, è un medico ed è di centro-destra.

Perché evidenzio le due circostanze “medico” e “centro-destra”? Perché il titolo del dossier, che ha fatto vincere l’attribuzione di capitale della Cultura 2025, è intitolato “Il sé, l’altro e la Natura”. Di regola, un esponente di centro destra non dovrebbe essere tanto favorevole all’accoglienza dell’altro, ma la professione di medico evidentemente impone un’etica diversa: accoglienza, cura e solidarietà.

Per finire: legittimo fare scelte diverse, anche diametralmente opposte, ma se si riuscisse a contemperare le diverse pulsioni, come nel caso del medico di centro-destra, alla fine potremmo condividere gli obiettivi.

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Franco Borgogna

Franco Borgogna

Giornalista "glocal" e' la mia ambizione, un indagatore della società locale, consapevole che Ischia e' parte di un mondo dai confini vasti e che ciò che succede nel mondo globale si riverbera sull'isola così come le sorti del patrimonio naturale e culturale di Ischia riguardano il mondo intero.