I TRASPORTI MARITTIMI, REPORT E I SINDACI
Con gli amici di CO.RI.VERDE, abbiamo sottolineato e criticato l’incapacità dei Comuni isolani di proporre correttivi e miglioramenti ai piani predisposti da Enti sovraordinati; e, per nascondere questa impreparazione e incapacità o, peggio, la volontà gattopardesca di cambiare tutto per non cambiare niente, non si trova nulla di meglio della “contestazione globale” e del rigetto dei Piani. E’ successo col Piano Paesaggistico, anche se contradditoriamente da un lato si propongono osservazioni e da un altro lato si rigetta il Piano con un documento collaterale di rifiuto totale. E’ successo anche col Piano Regionale dei Trasporti Marittimi per il 2026, anch’esso contestato in toto. Soffermiamoci su quest’ultimo: il 23 aprile si è svolta una riunione presso la sede regionale Acamir, presieduta da Luca Cascone e alla presenza dei funzionari regionali impegnati nel settore. Erano invitati i Sindaci dei Comuni dell’isola d’Ischia. L’unico Sindaco presente fisicamente era Enzo Ferrandino, Sindaco d’Ischia. Tutti gli altri Comuni partecipavano da remoto: Irene Iacono per Serrara, Giacomo Pascale per Lacco, Giosi Ferrandino per Casamicciola, il Vice Sindaco di Barano Raffaele Di Meglio, e per Forio Gianni Mattera, Presidente del Consiglio Comunale.

La Regione, che sicuramente è stata negli anni molto carente nella programmazione e controllo dei trasporti marittimi, ha illustrato le linee guida per il 2026, a seguito delle segnalazioni delle necessità dei Comuni. Tra queste linee guida sono emerse in particolare: – aumento del 27% delle corse (traghetto e aliscafi); una migliore distribuzione degli orari ad evitare inutili sovrapposizioni; bilanciamento tra porti isolani, con un maggior peso del trasporto pesante nel Porto di Casamicciola; biglietto integrato, tale da consentire ai passeggeri la possibilità di utilizzare (senza costi aggiuntivi) una nave o un aliscafo di compagnia diversa da quella per cui originariamente era stato comprato il biglietto; gara per i servizi essenziali, esperita in due fasi, una iniziale manifestazione di interesse per servizio senza contributo e poi – se necessario – un bando con contributi pubblici. In questa sede, in particolare Forio ha richiesto che tutte le navi siano attrezzate per persone con scarsa mobilità; una quota riservata di biglietti per residenti, ad evitare che l’affollamento estivo lasci a terra isolani che devono rientrare a casa e, infine, una documentazione cartacea del Piano, in modo da studiare meglio le linee guida.

Da sottolineare che le Amministrazioni comunali si sono impegnate a trasmettere entro 10 giorni le eventuali controdeduzioni. Cosa hanno fatto invece i Comuni? Hanno bocciato in toto il Piano, anziché elaborare motivate controdeduzioni. E la stampa sottolinea che Ischia fa come Capri che aveva bocciato il Piano. Peccato che non si precisi che i motivi per cui Capri ha bocciato il Piano sono esattamente l’opposto di quelli per cui l’ha bocciato Ischia Per meglio capire questa differenza, dobbiamo qui richiamare un’altra importante riunione, svoltasi agli inizi di aprile, quella per la Carta di Amalfi, alla quale – tra i 25 Sindaci presenti (tra cui Capri, Cortina, Courmayeur, Madonna di Campiglio, Positano, Ravello, Taormina) c’era anche il Sindaco d’Ischia (evidentemente per l’affinità del Piano turistico Ejarque con Amalfi). Bene, in questa riunione, che aveva ad oggetto un turismo sostenibile e la strategia per fronteggiare l’overtourism, il Sindaco di Capri, Paolo Falco, chiedeva che la Regione predisponesse per l’isola azzurra un quadro orario di arrivi e partenze marittime più controllato, più diluito, meno frequente. Secondo il comunicato stampa diramato, il Sindaco d’Ischia ha condiviso questo indirizzo del Sindaco di Capri, preannunciando per Ischia anche uno studio scientifico sulla sicurezza nell’area portuale da presentare alle autorità regionali per supportare la richiesta di un limite massimo orario per i carichi portuali.

Ora, mi chiedo e chiedo: quando i Sindaci hanno respinto le linee guida predisposte dalla Regione, hanno tenuto conto di questa posizione espressa dal Sindaco d’Ischia? E’ stato inviato alla Regione lo studio scientifico sulla sicurezza portuale annunciato da Enzo Ferrandino? Gli altri Sindaci isolani sono d’accordo con il Sindaco di Capri e con il Sindaco d’Ischia che è necessario limitare l’eccessivo pendolarismo quotidiano e del week end di passeggeri provenienti dalla provincia napoletana? Non sarebbe il caso di inventare qualche meccanismo intelligente come ad esempio quello di consentire ai soli residenti l’imbarco in tarda serata da e per Napoli, così da rendere meno agevole il pendolarismo di chi viene per un tuffo e ritorno in serata?
Qualcuno ritiene che una tale proposta andrebbe incontro ad eccezione di incostituzionalità. Non è così. Abbiamo già l’esempio del divieto di imbarco estivo delle sole auto campane, che è ipotesi ben più discriminante che le corse notturne riservate ai soli residenti isolani. Non solo, sarebbe incostituzionale se non facessimo arrivare ad Ischia i non residenti, ma noi ci limitiamo a mettere delle corse in più, col contributo regionale, riservate ai residenti per assicurare loro la “continuità territoriale”, la possibilità di usufruire di opportunità culturali (come teatri, musei) che scarseggiano sull’isola. Per quanto riguarda la trasmissione televisiva “Report” sui trasporti marittimi, riguardanti le 52 isole minori, non mi è piaciuta, nonostante apprezzi molto il giornalismo d’inchiesta. Non sopporto le censure a Sigfrido Ranucci, però ritengo che Milena Gabanelli avesse un’altra profondità d’indagine. Nel caso specifico, la trasmissione ha raccolto una serie di testimonianze di disfunzioni generiche dalla popolazione senza approfondimenti. L’impressione che se ne è ricavata è di un attacco alle compagnie private e, in parte, alla Regione Campania, salvando la faccia all’Autorità Portuale che, in un recente passato, è stata al centro di scandali e non è un modello di efficienza e glissando sulle responsabilità degli Enti locali.
Quando ci si lamenta di un insoddisfacente coinvolgimento delle comunità locali, si dovrebbe sottolineare che “partecipazione democratica” implica sì una disponibilità degli Enti sovraordinati al confronto, ma implica anche una capacità propositiva, una iniziativa, un attivismo, durante tutto l’anno, dei Comuni e della popolazione. Cosa che non c’è. E questo, dalla trasmissione di Report, non è emerso. La trasmissione non ha contribuito a spiegare come mai alle gare partecipano sempre e solo gli stessi armatori. Come mai sono sempre falliti i tentativi di imprenditori privati di settori diversi dall’armamento di organizzare navi e corse in proprio. Nessuno ha chiesto all’ex Sindaco di Forio, Francesco Del Deo, i motivi per cui si arenò un tentativo di organizzare corse e navi gestite dal Comune. Avrebbe risposto che il costo di una corsa risultava insostenibile. Nessuno ha intervistato grandi competitor dei trasporti marittimi nazionali e internazionali per chiedere loro come mai non partecipano alle gare regionali. Costoro avrebbero risposto che i trasporti marittimi sono redditizi soltanto se collegati a una catena di servizi a terra, a partire dall’area portuale. Un servizio televisivo che si sofferma su San Gennaro che fu capace di fermare la lava del Vesuvio ma non è capace di fermare la sciagura dei trasporti marittimi regionali non è serio, è propaganda, di cui proprio non si avverte il bisogno.