Coronavirus, scene di caos al porto di Ischia

Coronavirus, scene di caos al porto di Ischia

Il caos è arrivato. Il timore per se stessi e per la propria famiglia si può manifestare in tanti modi. Qui non c’entra il turismo o il razzismo.

Scene come queste però, in cui a prevalere è la paura che finora è stata lontana migliaia di kilometri, testimoniano di una Italia che rischia di entrare in una spirale di terrore da cui sarà difficile uscire.

Questo accadeva domenica sera allo sbarco sull’isola di Ischia di alcuni turisti provenienti probabilmente dalla zona limitrofa a quella del primo focolaio di COVID-19, nel lodigiano.

Dopo l’annullamento da parte del Prefetto di Napoli dell’ordinanza con la quale i sindaci dei comuni isolani avevano tentato di vietare lo sbarco per due settimane – fino al 9 marzo – a veneti, lombardi e cinesi provenienti dai luoghi in cui il coronavirus si sta diffondendo, l’autobus carico di turisti è arrivato a Ischia.

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Graziano Petrucci

Graziano Petrucci

Laureato in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli è iscritto all’Ordine degli avvocati. Giornalista pubblicista, si è perfezionato con un master a La Sapienza in «Geopolitica e sicurezza globale» e ha frequentato il master in «Intelligence e Sicurezza» presso La Link Campus University di Roma. Cura la rubrica «Caffè Scorretto» per il quotidiano di Ischia e Procida Il Golfo. Componente dell’associazione «Studi Tradizionali e filosofici Raimondo Di Sangro» di Napoli che si dedica allo studio delle civiltà del passato per una migliore conoscenza del presente. Scrive brevi racconti per «La rivista intelligente.it». Si occupa di comunicazione.