Covid-19: l’ipotesi di impatto sul turismo a Ischia

Covid-19: l’ipotesi di impatto sul turismo a Ischia

La diffusione di malattie può rivelarsi anche più dannosa dei disastri naturali, degli uragani, degli tsunami o di altri eventi non prevedibili.

Il coronavirus fa parte di un ceppo epidemico di cui purtroppo il governo Italiano, non ha adottato in tempo eccezionali misure di prevenzione e controllo assicurando totalmente il continuo raccordo con le autorità sanitarie nazionali e con le Aziende Sanitarie regionali adeguatamente allertate e costantemente informate sulle indicazioni operative e le linee di indirizzo definite a livello nazionale. 

Ed ecco che ci stiamo catapultando nell’effetto “Last minute” cercando di elaborare preventivamente piani di intervento maxiemergenza in grado di adattare il sistema sanitario regionale ai possibili cambiamenti epidemiologici.

Oltre alla pericolosità effettiva del virus che può contagiare ognuno di noi, si evince anche la depressione economica, pane quotidiano dell’isola d’Ischia, presumendo che si riverserà su di essa.

L’isola dei fanghi naturali, l’isola del turismo della salute e della cultura.

A detta degli economisti, molto dipenderà da come il virus evolverà e da come i governi continueranno a far fronte all’emergenza.

Le prime analisi parlano di una “bolletta” di milioni di euro per la stagione turistica 2020 isolana.

 «Siamo preoccupati» ammettono gli impiegati al turismo dell’isola.

Potrebbe costare caro l’effetto disdetta nel turismo a causa della psicosi VS realtà del coronavirus.

Tutto questo perché i turisti rappresentano una risorsa importante per il nostro scoglio. Si tratterebbe di percentuali importanti, che evidenziano cali che vanno dal 30% al 60% del fatturato lordo complessivo ipotizzato per la imminente apertura di stagione.

Il consorzio ammette di non possedere al momento gli strumenti analitici e di valutazione per affermare se questo calo ipotetico sarà causa solo delle vicende mediatiche negative legate alla diffusione del coronavirus nel mondo.

Se fosse così, il problema di fondo resterebbe quello di una clientela che non si sentirebbe sicura a viaggiare perchè è riscontrata anche molta reticenza psicologica unitamente alla pressione mediatica e reale.

Tutto ciò potrebbe comportare anche la perdita di numerosi posti di lavoro, scenario che ovviamente preoccupa, visto che Ischia vive soprattutto grazie ai servizi legati al turismo che non sono solo quelli alberghieri, ma anche della ristorazione e delle visite guidate culturali e paesaggistiche.

Bisognerà analizzare i dati a consuntivo sulle cancellazioni, in questa fase attuale non possiamo dilettarci a fare stime che sarebbero non veritiere, però siamo ovviamente colpiti dal fenomeno anche perché abbiamo puntato molto sul turismo internazionale quest’anno e quindi è evidente che il contraccolpo si avverte.

Eravamo fiduciosi, dall’anno scorso il turismo sembrava essere cresciuto in maniera esponenziale dopo il blocco terremoto che ha paralizzato l’isola per un lungo e ancora purtroppo inarrestabile momento.

Ciò che bisognerebbe evitare è il panico e l’allarmismo generalizzato. Purtroppo la diffusione del coronavirus, la cattiva informazione e la paura hanno messo in difficoltà molte comunità.

Si è trovato un nuovo nemico da isolare, da emarginare. Non si vuole sminuire la gravità del nuovo virus, ma bisogna cercare di puntare sulla razionalità e sull’informazione, che dovrebbe essere esclusivamente scientifica.

Un eventuale crollo della nostra economia isolana comporta inevitabilmente un calo drastico della ricchezza dell’isola.

Gli incassi turistici che si prospettavano numerosi potrebbero calare notevolmente. Speriamo in un governo che riesca a mettere a tavolo gli effetti reali del coronavirus per correre ai ripari e studiare una strategia che possa venire incontro alle esigenze delle imprese turistiche isolane.

Il nostro è un grido di allarme che chiede risposte immediate e precise.

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Valentina Felici

Valentina Felici

Nasce a Roma dove consegue la laurea in Lettere e Filosofia presso La Sapienza. Iscritta regolarmente all’albo della Regione Campania, si ritiene una giornalista molto creativa. Da 13 anni scrive articoli per diversi quotidiani e riviste importanti. Redige comunicati stampa per alcune società di spettacolo e cultura di Roma. Attualmente, si impegna nella stesura di articoli che contrastano la violenza di genere in sinergia con alcune istituzioni pubbliche e aziende, cercando di donare un sostegno laddove ce ne sia bisogno e promuovendo numerosi programmi e campagne di sensibilizzazione.