Quella vita negata ai nostri figli in tempi di pandemia

Quella vita negata ai nostri figli in tempi di pandemia

Si appresta a chiudersi un anno a dir poco drammatico per i bambini. Un anno in cui l’istruzione é stata carente sotto tutti i punti di vista. Ripresa a gennaio, dopo le feste natalizie del 2019, salvo poi interrompersi i primi di Marzo per gli accadimenti che noi tutti conosciamo.

Sette lunghi mesi di buio assoluto senza che i bambini potessero avere la benché minima istruzione, con la sola possibilità di fare delle ripetizioni sporadiche a casa tra un cartone animato, un giocattolo, un tablet ed un cellulare. La socialità con i. loro pari? Letteralmente negata. Così come un abbraccio, un bacio, uno scambio di merendine. Ormai tutta questa normalità appare come l’acqua in pieno deserto, un vero e proprio miraggio. Con l’avvento di settembre si pensava che la scuola potesse riprendere per circa un mese, proiettati in una nuova realtà ormai divenuta “militarizzata” in virtù delle restrizioni sempre più stringenti. Ed invece no. Ecco che arriva la tecnologia, la cosiddetta DAD, che assesta un durissimo colpo a tutti quei bambini che hanno difficoltà di apprendimento.

Il tutto si chiude con l’ormai noto modello 6 di cui molti genitori si sono avvalsi per non mandare a scuola i figli nel periodo prenatalizio. Insomma, i veri e propri eroi di questo maledetto 2020 sono loro, i nostri gioielli, i nostri bambini ed é per loro che bisognerà gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Ed è a loro che sono dedicate le nostre speranze.

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Redazione

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