La politica del terzo millennio

La politica del terzo millennio

Come ogni cosa in natura si trasforma, anche la politica si deve trasformare. O meglio si sta trasformando; Attraverso il dissenso verso i governanti per svariati motivi e sorgono spontanee aggregazioni di cittadini che scendono in piazza ad urlare la loro rabbia contro questa o quella tale cosa. Questo ci fa capire che i cittadini, al di la delle proteste, vogliono essere ascoltati, sentono il bisogno di partecipare.

Ma come? Si deve tornare indietro alle origini di quella democrazia pura che apparteneva al popolo. (Pericle e le Città Stato). L’italia dopo la prima guerra mondiale venne disegnata all’interno dei suoi confini geografici e da allora tale é rimasta.

Ma nessuno pensò che vi era un popolo da costituire, responsabilizzare e formare. Neanche le adunanze oceaniche del ventennio fecero l’italiano. Oggi dopo il terremoto della pandemia “voluta o non voluta non sta a me dirlo” ed oggi della guerra “ed anche su questo non esprimo nessun pensiero” l’italiano sente il dovere di costituire dei piccoli condomini ed esprimere il suo dissenso.

Personalmente lo ritengo un buon segnale. Anche se ancora frazionati queste unioni di cittadini mi portano a pensare che  ci siamo incamminati verso una via senza ritorno. Allora si sta formando lentamente nell’italiano quello spirito di gruppo, di branco che lo porta a stare insieme.

Noi abbiamo costruito uno strumento politico novo, innovativo e rivoluzionario per fare in modo che tutti questi gruppi possano trovare una casa dove coabitare tutti insieme e alla pari senza “capi” ne “segretari nazionali” ecc. Questo “strumento” non é “un partito” e ne un “movimento”; Non ha nessuna di queste strutture e al suo interno, attraverso la democrazia diretta, le regole le dettano i cittadini.

Lista Civica Popolare; Nasce per una politica di scopo e vuole essere la rivoluzione “politica” del terzo millennio; Dove le regole non vengono calate dall’alto da un gruppo di “pochi eletti” o “comitati di potere” perché saranno i cittadini, tutti alla pari, a dettarle.

Sono convinto che chi mi legge forse mi giudica un “folle” e forse lo sono; Ma voglio credere che i cittadini italiani siano arrivati ad un punto in cui possano appropriarsi della loro “nazione” non “stato” perché questi discende dalla prima e quindi dalla “sovranità del popolo”.

Ci voglio credere ed ho fiducia in noi italiani consci della nostra storia, dell’immenso patrimonio culturale-artistico e delle tradizioni che non devono essere più “divisive” ma “inclusive”. Se noi popolo diveniamo una grande “pigna” fatta di titanio puro in piena libertà e con la nostra forza non ci potranno essere ostacoli per noi.

Se conquistiamo la “Nazione” avremo realizzato la rivoluzione del terzo millennio italiano che ci vede, finalmente, come appendice della Svizzera dalla quale dobbiamo trasferire, nella nostra patria, la loro democrazia.

E allora senza ripensamenti tanti gruppi che si uniscono formano una forza invincibile e la loro casa é la “Lista Civica Popolare”.

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Ruggiero Riefolo

Ruggiero Riefolo

1946 nasce la Repubblica italiana. Con una bella Costituzione che all’Art. 1 recita “La sovranità appartiene al popolo.”. Ma la sovranità dei cittadini é limitata dalla stessa Costituzione solo per esprimere un voto e dare una delega in bianco. In Svizzera “Nazione Confederata” i cittadini hanno la vera sovranità, in una Democrazia diretta, dove tutto, dalle Leggi alle spese amministrative, è sottoposto con lo strumento del Referendum Deliberativo all’accettazione da parte dei cittadini. Questa é l’unica e reale questione che mette in evidenza la sovranità di un popolo che attraverso quello strumento controlla il Governo della Nazione in tutti i suoi livelli.