Sembrava perché ci sono nata e ricordo quei miei primi mesi di maggio man mano che cresceva. E oggi i colori sono quelli che si ripetono incuranti di cose che potrebbero andare meglio. Le Ginestre soprattutto sui versanti montuosi ma anche ai Maronti, che colorano insieme al sole di un giallo forte molti spazi aperti. I tanti fiori nei giardini, gli alberi che ormai hanno fatto dei fiori dei piccoli frutti che stanno crescendo, il mare che riflette un cielo che sembra più infinito di sempre, le verdure negli orti dal rosso al verde all’arancione.

Fare un’escursione sul nostro Montagnone regala a un certo punto, un colpo d’occhio colorato e stupendo. Ischia é bella di suo e in questo periodo lo è di più. Ho visto negli anni arrivare un turismo diverso dai tedeschi che per anni hanno scelto Ischia ai Russi che da alcuni anni però vengono meno.

Nascere a Ischia significa che qualcosa di dolce si vivrà. Le feste di paese, le bancarelle le processioni con noi piccole che indossavano l’abito della prima comunione, i vestiti della Domenica da togliere subito appena tornati dalla messa i bagni le scampagnate.

E mentre scrivo tra passato e presente, so che oggi Ischia forse è un poco arrabbiata con chi si è adagiato sulla sua bellezza naturale, e ha pensato ad altro, magari a costruire ovunque, magari a non far rispettare le regole, qualsiasi regola. Per altri intendo chi governa questa isola ma anche tutti noi che andiamo dietro e non sempre gridiamo affinché Ischia sia bella, colorata, ma anche organizzata.