DA AMALFI LA NUOVA BUSSOLA PER IL TURISMO SOSTENIBILE

DA AMALFI LA NUOVA BUSSOLA PER IL TURISMO SOSTENIBILE

Da Amalfi arriva una notizia buona e una cattiva. Vi dico prima la buona. E’ particolarmente significativo che si sia svolta, in questa stupenda e storica cittadina marinara (la più antica Repubblica Marinara), l’intesa tra 25 Sindaci d’Italia che ha portato alla firma di una Carta per il Turismo Sostenibile. Leggenda vuole che fu proprio ad Amalfi che Flavio Gioia inventò la bussola, strumento che ha rivoluzionato, con l’individuazione dei punti cardinali, l’orientamento degli uomini, prima basato empiricamente sull’osservazione naturale. Ciò è di buon auspicio per un orientamento serio su come affrontare l’overtourism e, più in generale, il concentramento del turismo in determinati periodi dell’anno, che arreca effetti negativi su servizi e vivibilità.

Sempre la leggenda narra che il nome Amalfi derivi dall’innamoramento di Ercole per una ninfa di nome Amalfi, che però sfortunatamente morì, ed Ercole la depose in un luogo che chiamò Amalfi. Meno leggendaria e più storica è invece la versione secondo la quale, dopo la morte di Costantino, famiglie romane, che si spostarono da Costantinopoli, naufragarono nel golfo di Policastro, dove fondarono la città di Melphes, poi successivamente spostatasi più a nord, col nome di A-Melphes (Amalfi).

E l’attuale Amalfi è anche il Comune che, legato ad Ischia attraverso il comune esperto turistico spagnolo Ejarque, ha redatto un Piano di rilancio turistico, seguito poi da Ischia. Non a caso, dunque, tra i 25 Sindaci era presente anche il nostro Sindaco Enzo Ferrandino. Speriamo sia questa una buona occasione per rilanciare su basi più serie il progetto turistico di Ejarque per Ischia, fin qui deludente e al di sotto delle aspettative (che erano molte). Buone indicazioni, a mio avviso, sono pervenute in particolare dal Sindaco di Amalfi, Daniele Milani, per il quale il nuovo turismo deve fondarsi su 4 pilastri: 1) allineamento strategico 2) sostenibilità 3) implementazione della qualità dei servizi e della qualità di vita dei residenti 4) rispetto del patrimonio, cultura, autenticità dei luoghi e sostegno all’operatività economica. C’è poi da sottolineare l’intervento del Sindaco di Capri, Paolo Falco, che ha affrontato l’argomento della necessità di limitare gli ingressi turistici nell’isola, manovrando con sapienza il quadro orario dei collegamenti marittimi. Proposta alla quale si è allineato il Sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino, annunciando lo studio di un Piano per regolare meglio l’agibilità e la sicurezza del Porto. Ora, non mi è chiara l’intenzione del Sindaco quando parla di Piano per il Porto. Se è un modo di disciplinare meglio il deflusso e afflusso di veicoli e passeggeri nella movimentazione di navi e aliscafi, ferma restando il quadro orario tradizionale, è cosa diversa dalla posizione di Capri, che reclama un contingentamento degli afflussi e delle corse. A me pare una contraddizione tra il continuo reclamo, da un lato, di più corse da e per Napoli e Pozzuoli per Ischia e, d’altro lato, l’idea di regolare più drasticamente l’afflusso di turisti nelle punte stagionali. In realtà, ci sono solo due modi per coniugare l’obiettivo della continuità territoriale per i residenti con la necessità di filtrare l’afflusso concentrato di turisti ed in particolare di porre un freno all’esasperato pendolarismo tra la provincia campana e Ischia. Uno è quello di sostituire la tassa di soggiorno con la tassa di sbarco (che aumenterebbe il costo per i pendolari, scoraggiandoli), l’altro è quello di creare due diverse fasce orarie di navigazione, consentendo ai soli residenti la possibilità di viaggiare a sera inoltrata da e per Napoli-Pozzuoli. Riservare, insomma, ai soli residenti alcune corse serali. Ma questo comporta la disponibilità delle compagnie di navigazione in un Piano complessivo e concordato (con eventuali incentivi regionali alle corse serali) e comporta anche un provvedimento legislativo che dia ai Sindaci dei Comuni turistici ad alta intensità ( come di fatto è proposto nella Carta di Amalfi) maggiori poteri decisionali in ordine a provvedimenti restrittivi della libertà di movimento. Ora, per chiudere, veniamo alla notizia cattiva: ancora una volta assistiamo al paradosso che alla Carta di Amalfi aderisce il solo Comune d’Ischia, assenti tutti gli altri 5 Sindaci isolani. Quale efficacia e quale credibilità può avere un simile paradosso?

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Franco Borgogna

Franco Borgogna

Giornalista "glocal" e' la mia ambizione, un indagatore della società locale, consapevole che Ischia e' parte di un mondo dai confini vasti e che ciò che succede nel mondo globale si riverbera sull'isola così come le sorti del patrimonio naturale e culturale di Ischia riguardano il mondo intero.