Le nuove tecnologie e la democrazia: un problema culturale

Le nuove tecnologie e la democrazia: un problema culturale

“L’attacco hacker ai siti della Regione Lazio ha destato forte preoccupazione per le possibili ripercussioni nei settori nevralgici del Paese. Si teme per le infrastrutture strategiche e per i trasporti”

Da mesi il Ministro per l’innovazione tecnologica, Vittorio Colao, e il Sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Autorità per la Sicurezza, Franco Gabrielli, hanno lanciato il grido di allarme: “il 95% dei data center pubblici non sono sicuri, la stragrande maggioranza della struttura cibernetica di questo Paese sotto il profilo della Pubblica amministrazione presenta fortissime criticità”.

L’inevitabile è accaduto: un gruppo di terroristi cibernetici ha bucato il sistema informatico della Regione Lazio e si è impossessato del piano sanitario delle vaccinazioni rendendolo inutilizzabile.

L’attacco ci trova impreparati, siamo completamente indifesi e non in grado di proteggere adeguatamente le nostre istituzioni e i nodi strategici della nostra economia dal settore dell’energia a quello dell’eccellenza agroalimentare.

Bisogna ammetterlo: la nostra impreparazione deriva innanzitutto da un fattore culturale. La maggioranza degli italiani considera quest’attacco cibernetico all’Italia qualcosa di poco importante, di secondario rispetto ai problemi della quotidianità e non ne comprende appieno le ragioni.

In fondo, si pensa, non sono state rapite persone o procurato danni alle nostre case; ci hanno solo rubato informazioni, archivi, dati strategici. È un fatto grave ma non è il caso di allarmarsi più di tanto.

Tutto ciò offre lo spunto per suggerire la lettura del libro di Giancarlo Elia Valori “Liberi fino a quando? L’intelligenza artificiale, le fake news e il futuro della democrazia” (Editore Lindau, euro 22).

L’autore, manager ed economista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ci mette a disposizione gli strumenti per provare a raccapezzarsi in questo mondo tanto seducente quanto pericoloso.Tenendo sempre ben presenti i valori e le conquiste della civiltà occidentale.

Il libro esamina tutte quelle tecnologie che stanno stravolgendo le nostre vite: dall’intelligenza artificiale ai big data, dalla machine learning alla blockchain.

Nuove tecnologie che aprono straordinarie frontiere in cui “nell’universo informativo tutti gli autori sono influenzati più dalle credenze intuitive e dalle loro emozioni che non dai fatti oggettivi”.

È il mondo della post-verità e della post-politica in cui la manipolazione psicologica è la forma di influenza sociale che si pone come obiettivo il cambiamento del comportamento degli individui tramite operazioni nascoste, non verificabili, ingannevoli o illegittime.

In questo nuovo mondo con il quale tutti stiamo già facendo i conti, il rapporto “maestro – allievo” è completamente alterato. Deve essere un rapporto sempre completamente asimmetrico; il maestro è tutta la rete, l’allievo deve essere isolato e circondato da una massa informativa e condizionante omogenea.

Non conoscere questa realtà e subirla semplicementerende ciascuno di noi, ogni giorno, un po’ più schiavo e alla mercé del potere di turno.

Buona lettura. 

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Eli

Eli

“Guerriero non per scelta ma per necessità. La necessità di difendere ferocemente l’amore per la libertà, la cultura occidentale e i suoi valori, il cittadino contro lo Stato e la sottomissione delle coscienze al pensiero unico. Meglio un giudizio sbagliato che un giudizio imposto o negato. A partire dalle nostre tradizioni e perché la memoria non dovrà mai essere smarrita. Senza conoscere il passato non c’è presente e non c’è futuro”.