“ANCORA UNO”

“ANCORA UNO”

Con questo siamo a 6, in meno di 4 mesi.

Siamo cosa?

Per 8 volte, perduti, impotenti, soli.

La ripetizione non consente di immaginare il gesto come una cosa individuale.

Uno si toglie la vita, questo è soggettivo. Ma se siamo in 8, abbiamo una serie, cioè un legame tra gli eventi, perché avviene nello stesso luogo.

La serie ci permette di porre una domanda: “ancora uno, cosa succede a Ischia?”

Almeno due cose.

1. La vergogna e la difficoltà di rivolgerci all’altro, per ciò che si sente, per ciò che preoccupa, è un fatto. Propongo un’equazione:

– parlo  =>  – c’è l’altro  =>  + sono solo  =>  + passo all’atto  =>  si parla di me.

Il parlare torna drammaticamente alla fine: “si parla di me”, quando però è troppo tardi.

2. Chi è nella posizione di ascoltare, non sa che dire: non una risposta, non una proposta, non un dibattito. Il parlarne, quello alla fine dell’equazione, è un appello disperato della comunità.

Ma l’appello cade nel vuoto, le istituzioni tacciono.

Siamo come un neonato che piange, solo col suo corpo che soffre, e la madre… non c’è. 

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Francesco Impagliazzo

Francesco Impagliazzo

Il dr. Francesco Impagliazzo lavora come psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico. Specializzatosi a Roma, presso l'Istituto Freudiano, si occupa di clinica, formazione e supervisione. Ha pubblicato articoli per riviste di settore, quali l'"Attualità Lacaniana" e la "Rivista di Psicologia Clinica". Ha lavorato come docente per vari corsi dedicati agli operatori della sanità pubblica e per gli insegnanti di scuola primarie e secondarie. Da anni, collabora con l'associazione In-Sophia per il Festival Internazionale di Filosofia.