Come trasmettere una tradizione

Come trasmettere una tradizione

PILLOLE DI STORIA

Ho intervistato Angelo Sorbo, uno dei responsabili del “Gruppo Folk La ‘Ndrezzata” per il settore giovanile.

Angelo, come si alimenta la tradizione?

  • In primis, con la pazienza e con la determinazione. Si comincia da zero, e si compone il gruppo.

Quali bambini partecipano alla ‘Ndrezzata dei piccoli?

  • Maschi e femmine che frequentano le scuole elementari, terza, quarta e quinta presenti nella Contrada di Moropane.

Come coinvolgere i bambini in un’epoca di distrazione da social?

  • Sicuramente il fenomeno è caratteristico della parte che anticipa e posticipa la danza. Tuttavia ho riscontrato una forte partecipazione attiva dei più giovani, forse attratti da mazzarelli e spade di legno.

È una danza complessa, quanto occorre per imparararla ex novo?

  • Spesso si parte a ottobre, per poi esibirsi a maggio. Sono due gli allenamenti settimanali.

Qual è il tuo, e vostro obiettivo?

  • Creare gruppo, sviluppare coscienza critica e solidarietà. Chi è più bravo ad assimilare le movenze, coinvolge anche l’amico o l’amica più indietro nel “programma”. Statisticamente, le ragazze sono più abili dei ragazzi. Le donne che ruolo hanno avuto oppure hanno nella tradizione buonopanese?
  • Le donne, seppur figurate nella danza, hanno sempre rivestito storicamente un ruolo di rilievo nel mantenimento del nucleo familiare. Sia in periodi di pace, sia in periodi di guerra, le donne hanno un ruolo di supporto cruciale per la famiglia e per la società. Stesso discorso per la battuta del lastrico.

Qual è il futuro della ‘Ndrezzata?

  • Il futuro della ‘Ndrezzata sta nel passato. Parafrasando Borges, direi che in base a ciò che troviamo nel passato (qui cita il sottoscritto), costruiremo il futuro della danza. Il tutto nel rispetto della tradizione e degli usi e costumi della Contrada di Moropane.
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Ivano Di Meglio

Ivano Di Meglio

Eterno studente, scavo nei meandri del passato per trovare l'identità collettiva che porti al traguardo della consapevolezza. Mi occupo di cognomazione, Medioevo e usi locali. Cerco instancabilmente atti, prove e quant'altro mi consenta di ricostruire spaccati di vita lontana e vicina.